SALUTE
Uomini che assistono le donne

Quando le donne si ammalano di tumore, nell’85% dei casi è una figura maschile che accompagna la paziente nel percorso diagnostico-terapeutico: coniuge o convivente, figli maschi, amici e fratelli sostengono psicologicamente e assistono nella quotidianità la donna malata.
Il dato emerge dall’indagine Doxa «Il ruolo del caregiver maschile durante il periodo di cura oncologica femminile», promossa da Salute Donna Onlus e Salute Uomo Onlus, con il patrocinio dell’ Associazione italiana oncologia medica e il sostegno di Amgen.
La ricerca ha coinvolto 422 pazienti oncologiche afferenti a 11 Centri distribuiti su tutto il territorio nazionale, smentendo largamente la figura dell’uomo in fuga di fronte al tumore che colpisce la donna. La figura maschile è una costante nel racconto delle donne, una presenza che cresce nei vari momenti del percorso oncologico.
L’uomo aiuta la donna ad affrontare le attese, le incertezze, a sopportare gli effetti collaterali delle terapie. E’ l’uomo che decide ciò di cui la donna ha più bisogno ed è ancora lui a dare un senso a quello che la paziente sta vivendo. Placa l’ansia e le paure, alleggerisce l’atmosfera in casa, pensa a migliorare l’alimentazione e lo stile di vita della donna, procura i medicinali, spesso si fa carico dei lavori domestici e della spesa.
«Il dato più sorprendete di questa indagine - fa presente Annamaria Mancuso, presidente di Salute Donna Onlus - è la presenza di un caregiver maschile durante tutto il percorso diagnostico-terapeutico ed è proprio da questa costanza che la paziente trae più forza nell’affrontare la malattia».
Metà del campione dell’indagine ha ricevuto una diagnosi di tumore negli ultimi due anni; trattandosi di popolazione femminile, prevale come numerosità il cancro della mammella (63%), mentre il restante 37% delle donne è affetto da altre neoplasie (ovaio, utero, colon-retto, tumori del sangue, melanoma, mieloma e altro). Le donne del campione hanno un’età media di 56 anni; numerose le pazienti sopra i 65 anni (28,4%), elevata la percentuale delle giovani donne sotto i 45 (27,5%).
«Il caregiver, ovvero la persona che accompagna e assiste la paziente con tumore è molto importante anche per i medici che curano - sostiene Mario Clerico, Presidente dei primari oncologi ospedalieri - poiché la storia del malato oncologico è strettamente connessa alla sua vita e al suo contesto familiare».
L’indagine rivela inoltre che per una bassa percentuale (15%) il caregiver è femminile (madre, sorelle, amiche) anche perché il più delle volte la paziente preferisce non coinvolgere il marito/compagno per motivi di tipo psicologico, lavorativi, di età e di salute. Un dato questo che rivela come sia importante il lavoro delle associazioni pazienti nell’avvicinare le donne malate per non farle sentire sole.
Dall’indagine emergono altri dati importanti: tra i fattori che trasmettono alle donne malate il coraggio necessario per andare avanti ed affrontare la malattia vi sono in ordine decrescente i figli (28,5%), la fede e la preghiera (17,5%), viaggi e hobby, gli amici, i medici, la ricerca scientifica ma soprattutto la speranza di guarire.
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