WASHINGTON
Usa, diktat di Trump: le mie nomine senza la conferma del Senato
(ANSA) - WASHINGTON, 10 NOV - Donald Trump entra nella
battaglia per la leadership del Senato appena riconquistato dai
repubblicani e cerca già la prima scorciatoia nella democrazia
americana, ossia la possibilità di fare nomine per la sua
amministrazione e per la magistratura bypassando l'approvazione
del Senato, dove anche l'opposizione dice la sua nel processo di
conferma. "Qualsiasi senatore repubblicano che ambisca alla
posizione ambita di leader nel Senato degli Stati Uniti deve
accettare le nomine durante le pause di attività (nel Senato!),
senza le quali non saremo in grado di ottenere conferme in tempi
utili", è il suo diktat su Truth.
Il tycoon fa riferimento a una clausola costituzionale che
consente al presidente di fare nomine temporanee quando il
Senato non è in sessione. Una facoltà che era stata pensata per
garantire l'operatività del governo in caso di necessità ma che
alcuni presidenti hanno usato per scopi politici nominando
dirigenti che altrimenti avrebbero avuto difficoltà di conferma
al Senato, dove servono 60 voti. Trump può contare su una
maggioranza di almeno 53 senatori, ma evidentemente non la
considera sufficiente per un sostegno minimamente bipartisan
alle sue scelte, che promettono quindi di essere potenzialmente
controverse. Nell'aprile 2020, frustrato dalla lentezza del
Senato nel confermare le sue nomine, l'allora presidente Trump
minacciò di prendere la misura senza precedenti di sospendere
unilateralmente il Congresso per fare nomine durante la pausa.
Nel giro di pochi minuti, il senatore Rick Scott si è subito
allineato, impegnandosi a soddisfare la richiesta di Trump se
diventerà il leader dei repubblicani al Senato: "Sono al 100%
d'accordo. Farò tutto il possibile per far passare le tue nomine
il più rapidamente possibile", ha scritto su X. I principali
alleati di Trump — tra cui Elon Musk — e una serie di influencer
di estrema destra si sono rapidamente schierati dietro la
candidatura di Scott, quella più "Maga". Un altro candidato alla
leadership del Senato, il senatore John Thune, ha detto invece
di essere aperto alla richiesta di Trump, dichiarando a Fox News
che "tutte le opzioni sono sul tavolo." (ANSA).
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