IL PROGETTO
Varese, carcere dei Miogni da ampliare
Il sindaco Galimberti studia l’allargamento alla sede della Polizia locale per fare spazio ala Penitenziaria. Bianchi invece punta su una nuova struttura fuori dal centro
Il carcere dei Miogni potrebbe allargarsi e inglobare il comando dei vigili di via Sempione, per far spazio alla Polizia penitenziaria. Lo ha annunciato il sindaco Davide Galimberti durante l’incontro del Laboratorio di Idee organizzato lunedì sera 16 settembre dal Comune di Azzate. Il progetto, a cui la giunta di Palazzo Estense starebbe lavorando, è stato presentato dal primo cittadino in risposta ad una domanda sollevata da don David Maria Riboldi, cappellano della casa circondariale di Busto Arsizio, in sala per accompagnare Nino Caianiello. Il primo cittadino ha quindi spiegato che cosa concretamente si vorrebbe fare a Varese per migliorare le condizioni di detenuti e polizia penitenziaria.
IL PROGETTO
L’idea di Galimberti è quella di proporre un ampliamento dei Miogni, utilizzando gli uffici adiacenti della Polizia locale. Il progetto pare preveda che gli spazi di via Sempione vengano destinati alla Polizia penitenziaria, rispondendo così alle esigenze, ormai divenute improrogabili.
«Metteremo a disposizione dell’amministrazione penitenziaria il vicino Comando di Polizia locale di via Sempione - ha detto Galimberti - per le esigenze del personale e degli uffici del carcere. Così facendo si potranno anche ampliare gli spazi della detenzione».
Una proposta che, se concretizzata, aprirebbe nuovi scenari, soprattutto riguardo al futuro della Polizia locale, che dovrà necessariamente trovare una nuova collocazione. Da un lato si risolve un problema per la penitenziaria, dall’altro si sollevano interrogativi su dove verranno spostati gli uffici della locale.
Il comando di via Sempione infatti, non sarebbe da tempo idoneo ad ospitare gli uomini e i mezzi, ma si fatica a trovare una nuova collocazione nel centro cittadino, per non trasferire agenti e utenti in aree più periferiche.
Nel tempo si era parlato di un trasferimento a Villa Augusta, ma gli spazi esterni non sarebbero stati funzionali per parcheggiare e movimentare i mezzi. Si è quindi preferito destinare i nuovi uffici al settore dei Servizi sociali ed educativi. Si era poi parlato della sede, abbandonata, della Banca d’Italia in via Sacco. Le trattative per l’acquisizione parevano in stato avanzato, ma poi non si è più saputo nulla. Ad un certo punto si era anche parlato della Caserma Garibaldi come nuova casa, ma ha vinto la completa destinazione a polo culturale.
PRO E CONTRO
Il progetto di ampliamento dei Miogni solleva però un altro dubbio, in relazione alla permanenza della casa circondariale in un contesto ormai residenziale, con tutti i rischi annessi. Matteo Bianchi ha quindi proposto di aprire una riflessione sull’ubicazione del carcere in sede di revisione del piano di governo del territorio (Pgt). Il nuovo strumento urbanistico, per il futuro candidato sindaco di Varese, dovrebbe infatti prevedere una nuova area apposita per il carcere, più lontana dal centro abitato, in una zona più adatta sia per questioni logistiche sia per garantire una migliore qualità della vita ai residenti. Spostare il carcere in una nuova area permetterebbe anche di liberare uno spazio prezioso nel centro cittadino, destinabile a progetti che potrebbero avere un impatto positivo per la comunità, come aree verdi o nuovi servizi pubblici.
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