L’INTERVENTO
Varese città sicura? Botta e risposta
Niente fondi statali per le telecamere: scontro tra l’assessore Catalano e il consigliere Monti
«Varese è una città sicura, lo dice l’indice di sicurezza calcolato dal Ministero degli Interni per accedere ai bandi attraverso cui il Governo finanzia l’installazione di nuove telecamere nei Comuni». Da Palazzo Estense interpretano così il fatto che non arriveranno i fondi statali per i potenziamento del sistema di videosorveglianza. «Per poter accedere al bando - si legge in una nota di Palazzo Estense - le amministrazioni devono avere un indice di sicurezza, in rapporto agli abitanti, tale da rientrare nella graduatoria dei 240 Comuni che possono ottenere il finanziamento. Più è alto l’indice, e quindi il numero di fenomeni delittuosi in rapporto alla popolazione, e più si potrà sperare di accedere alle risorse. Varese, con il suo indice molto basso (1.639,19 su 78.819 abitanti), si posiziona oltre la seicentesima posizione».
«Dal bando del Ministero ricaviamo due notizie – commenta l’assessore alla Polizia locale Raffaele Catalano – la prima è che con l’indice certificato dal Governo, Varese risulta una città sicura. Il secondo però è che il Governo ha messo a disposizione per tutti i Comuni di Italia solo 19 milioni per potenziare la videosorveglianza. Una cifra che consente a solo 240 amministrazioni di accedere alle risorse e dunque non sufficiente a coprire le esigenze di un numero ampio di amministrazioni».
Il progetto con cui il Comune di Varese ha partecipato al bando del Ministero prevedeva il potenziamento della videosorveglianza in tre ambiti cittadini: San Fermo, il centro e il Sacro Monte.
«Questo ultimo sito, il borgo del Sacro Monte, sarà a partire da dicembre meta per i tantissimi pellegrini che parteciperanno all’anno del Giubileo – insiste l’assessore Catalano - Dunque alzare il livello di presidio in questa zona ci sembra importante e non comprendiamo come il Governo non condivida con noi questa esigenza. Siamo lieti di essere considerati città sicura ma chiediamo al Ministero di rivedere i parametri con cui distribuisce queste risorse, valutando anche fattori importanti come ad esempio quei territori italiani che saranno meta in occasione del Giubileo».
L’amministrazione ha comunque aderito al fondo unico di giustizia, attraverso il quale porterà avanti il progetto di potenziamento della videosorveglianza a San Fermo e Sacro Monte con un progetto dal valore di 67mila euro.
«Noi proseguiremo con il nostro impegno e troveremo altre fonti di finanziamento – conclude l’assessore – ma da un Governo che da sempre usa la sicurezza come uno dei temi principali della sua comunicazione, ci aspettiamo più concretezza e visione pratica. I tagli agli enti locali sono già realtà da qualche anno ma sulla sicurezza pubblica ci aspetteremmo più sensibilità nello stare al fianco dei Comuni».
LA REPLICA DI MONTI
«Non è perché Varese non ha vinto un bando sulla sicurezza che possiamo dichiarare la città un modello da seguire, come vorrebbe farci credere l’assessore Catalano con la sua conferenza stampa autocelebrativa. Se davvero Varese fosse una città sicura, non si troverebbe tra il 10% delle città meno sicure d’Italia, come dimostra la graduatoria del bando ministeriale: un risultato tutt’altro che lodevole». Lo fa sapere in una nota il consigliere comunale e regionale della Lega, Emanuele Monti. «L’amministrazione dovrebbe smetterla di nascondersi dietro conferenze stampa tutto fumo e niente arrosto e iniziare a prendere seriamente in mano la situazione. Se mancano le telecamere di videosorveglianza, invece di lamentarsi per non aver vinto i fondi, che si metta mano al bilancio e si investa sulla sicurezza dei cittadini. Sottolineiamo fra l’altro all’assessore Catalano che i bandi sulla sicurezza sono stati promossi dal governo di centrodestra, al contrario di quanto fatto in passato dai governi di sinistra. Come Lega – conclude Monti – siamo pronti a presentare emendamenti al bilancio per incrementare i fondi dedicati alla sicurezza urbana. Ci auguriamo che l’amministrazione di Varese sia disposta a collaborare e a sostenere le nostre proposte, perché la sicurezza non può e non deve essere un tema da trattare con leggerezza».
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