L’INIZIATIVA
Varese: flash mob contro il ddl “ammazza natura”
Alla Schiranna organizzato da Movimento Cinque Stelle, Network Giovani e Europa Verde

Un flash mob, domani, domenica 3 agosto, dalle 10.30 alle 11.30, alla Schiranna, davanti al Lido, contro il ddl definito “ammazza natura”. È promosso da Europa Verde, Network Giovani e dal Movimento Cinque Stelle.
Ecco come viene presentata l’iniziativa: «Abbiamo appreso dei provvedimenti proposti dal Ministro Lollobrigida con i quali, se approvati, verrebbe ridefinito il concetto di caccia come attività “utile alla biodiversità”, a nostro giudizio in totale spregio della articolata e faticosamente conquistata nomativa vigente tra cui la Direttiva uccelli (2009/147/CE), la Direttiva habitat (92/43/CE), la Convenzione di Berna, la normativa nazionale su parchi e riserve nonché il recentemente riformulato articolo 9 della Costituzione che, al vertice delle fonti normative italiane, dovrebbe improntare ogni norma di livello inferiore, come le modifiche di che trattasi, alla massima tutela degli ecosistemi e della biodiversità».
«Se dopo due tentativi di approvazione fortunatamente andati a vuoto le modifiche alle Legge 157 del 1992 venissero approvati, verrebbero estese le attuali aree di caccia attraverso l’apertura di nuove zone, precedentemente protette, comprese aree demaniali come perfino le spiagge nella prima stesura del testo, riducendo la percentuale di territorio protetto al di sotto del 30% minimo richiesto dall’Europa” spiega Diego Carmenati, vice rappresentante del M5S di Varese e coordinatore del Tavolo sui Diritti degli animali -. In nome di una inesistente funzione di bioregolazione della fauna, saranno individuati i valichi montani dove le doppiette potranno tendere un agguato ai selvatici senza via di fuga, sarà agevole farne bersaglio durante il loro transito lungo zone innevate, sarà possibile scovarli anche di notte con l’ausilio di visori notturni. Sarebbe possibile ucciderli, o più verosimilmente ferirli causandone una lunga agonia, perfino con gli archi e avvalendosi di falchi».
«Se questo non bastasse - aggiunge Nicolò Miani, componente del direttivo di Europa Verde in provincia di Varese - aumenterebbero da 7 a 47 le specie cacciabili, anche attirandole con richiami vivi. Ciò significherebbe che uccelli migratori sempre più piccoli, partiti dal Nord Europa per raggiungere i Paesi a Sud dove trascorrere l’inverno e prepararsi alla stagione nuziale, arrivati in Italia troverebbero le reti con cui essere catturati per passare tutta la loro vita in gabbia, al buio, in modo che cantino quando in autunno saranno finalmente portati all’aperto dai cacciatori, per attirare i loro simili ai quali infine spareranno grazie all’apertura dei roccoli».
E quindi vengono evidenziate quelle che, a detta degli organizzatori del flash mob, sono le conseguenze: Il calendario venatorio vedrebbe una estensione dei periodi di caccia con l’anticipazione delle aperture stagionali, il posticipo delle chiusure, e l’inevitabile sovrapposizione ai periodi riproduttivi in violazione alla ‘Direttiva uccelli’; le gare di caccia con i cani sarebbero possibili anche di notte e perfino nei periodi di caccia chiusa, con l’ulteriore possibilità per i cittadini stranieri di cacciare senza corsi ed esami preventivi nelle aziende faunistiche venatorie.
«Delegittimando il parere vincolante dell’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA), le Regioni potrebbero non solo ridurre le aree protette che ritengano ‘eccessive’, ma anche sottoporre per l’approvazione i propri calendari venatori a un organo di mera nomina politica» e «si assisterebbe nel complesso a un generale indebolimento della vigilanza, anche a favore dei bracconieri, mentre a chi “disturbi” i cacciatori sarebbero applicabili sanzioni amministrative fino a 900 euro» sono le ulteriori osservazioni.
«Tutto ciò rappresenta un pericoloso arretramento normativo, un passo indietro a scapito soprattutto delle giovani generazioni, sempre più attente e sensibili ai temi ambientali. In un’epoca in cui i giovani chiedono con forza politiche orientate alla sostenibilità, alla giustizia climatica e alla tutela della biodiversità, aprire la strada a una caccia deregolamentata e svincolata da basi scientifiche significa negare a tutti noi la possibilità di vivere in un ambiente sano, equilibrato e ricco di biodiversità, come peraltro previsto dall’articolo 9 della nostra Costituzione” conclude Francesco Pio Miceli, referente del Network Giovani (M5S) di Varese».
Al flash mob hanno già aderito i gruppi territoriali del Movimento 5 Stelle di Como e Busto Arsizio, Sinistra Italiana, Rifondazione Comunista, le associazioni AmbienTiAmo, Un’Altra Storia - Varese e la XII Commissione Tutela e Diritti.
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