L’INTERVISTA
«Varese ha talento ma senza difesa non si vede»
Cinque domande ad Attilio Caja, ex allenatore della Ojm
Attilio Caja, ex coach di Varese ora in attesa di chiamata, come giudica il match di domenica tra Trento e OJM al quale ha assistito?
«È stata una sfida tra due squadre votate all’attacco. Trento ha seguito il ritmo altissimo imposto da Varese, ma ha avuto maggior continuità rispetto all’OJM; il vantaggio del primo tempo è più facile da recuperare, specie poi se segni tantissimo ma concedi altrettanto in difesa. Appena la squadra di Mandole si spegne in attacco per 5 minuti, subisce un parziale: significa che per vincere devi giocare una partita quasi perfetta».
Se però segni 100 punti e perdi c’è qualcosa che non va...
«La qualità è notevole, tra Mannion ed Hands o lo stesso Akobundu-Ehiogu. La squadra sembra sbagliata o da rifare, invece a mio avviso c’è un talento importante. La parte principale del gioco c’è, visto il buon funzionamento dell’attacco; la difesa è la parte secondaria, ma senza quella non vinci. E il cattivo funzionamento di quel reparto nasconde quel che c’è di buono».
Quindi Varese è meglio di quel che esprime ora il campo?
«Se risolvi il problema difensivo c’è margine per fare bene, ma è imprescindibile dotarsi di un sistema minimamente efficace. Ricorso al mercato? 1 o 2 giocatori potrebbero aiutare, di solito chi ci va copre limiti di qualità, qui ce n’è già tanta. Però nessun giocatore può difendere per 5, non aggiungi un portiere…».
Il sistema è troppo sbilanciato sull’attacco e trascura la difesa?
«Il Paris Basketball sconfitto in volata venerdì a Milano gioca il Moreyball come Varese. Ma oltre all’attacco gioca bene anche in difesa, ci sono volute delle prodezze di Shields per batterlo. Tre anni fa in FIBA Cup ho affrontato la sua stella Shorts con Craisheim: allora in difesa si asteneva. Oggi non è un mastino, ma su una scala da 2 a 10 è salito a 6: è solo questione di applicazione mentale».
Lei vede margini di crescita?
«Il ritmo alto e i tanti possessi non sono in discussione, però si rischia di buttare via tutto quel talento senza una difesa adeguata. Ci sono tanti modi per coprire i limiti, vedi le zone del Real Madrid nelle finali di Eurolega 2023 o la box-and-one di Scariolo agli Europei 2022 con la Spagna. Applicazione individuale, lavoro collettivo e credere in quello che si fa tutti insieme: così si possono nascondere i limiti».
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