SALUTE
Curarsi col cioccolato

Ricordate la vecchia pubblicità «mi vuoi tutta ciccia e brufoli?». Niente di più sbagliato. Il cioccolato non solo non fa male ma anzi ha degli effetti benefici sulla nostra salute. Certo, non vale per tutti i tipi e strafogarsi non fa bene. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza, con l’aiuto di Andrea Maresca, ricercatore di Medicina Interna all’università dell’Insubria e medico di lungo corso al Circolo-Asst Sette Laghi, responsabile del Centro per la diagnosi e la terapia dell’ipertensione arteriosa.
Il cioccolato, promosso o bocciato?
«Pare che i benefici si debbano all’azione antiossidante dei flavanoli contenuti nel cacao, gli stessi di cui sono ricchi, ad esempio, i frutti rossi. Ma studi più recenti sottolineano anche il ruolo della teobromina, un alcaloide contenuto nella pianta del cacao (stessa famiglia della caffeina) ad azione vasodilatatrice e cardiostimolante. Numerosi studi ormai hanno evidenziato potenziali effetti benefici del cioccolato sul rischio cardiovascolare in termini di riduzione dei valori di trigliceridi, incremento dei valori di colesterolo HDL (il colesterolo “buono”) ed effetto vasodilatante».
Si può parlare di effetto preventivo?
«Il consumo di cacao o di cioccolato si associa ad un miglioramento di numerosi fattori di rischio cardiovascolare: in particolare si registra una riduzione dell’insulino-resistenza ed un miglioramento della vasodilatazione flusso-mediata ma anche una riduzione della pressione diastolica ed un miglioramento del profilo lipidico».
Il cioccolato come terapia?
«Purtroppo i dati a nostra disposizione non permettono ancora al medico di poter prescrivere una dose settimanale di cioccolato. Innanzitutto nessuno specifica la tipologia di cioccolato assunto dai pazienti. Il cioccolato fondente, che per definizione presenta almeno il 45% di cacao, è quello che potenzialmente potrebbe portare i maggiori effetti benefici se paragonato a quello al latte e al bianco».
Si può dire che esista cioccolato e cioccolato…
«La preparazione del prodotto incide sulla quantità di flavonoidi e antiossidanti, che nessuna legge impone di mettere in etichetta. Due buoni consigli per i consumatori sono controllare la qualità dei grassi e la percentuale di cacao, che dovrebbe essere almeno al 60-70%.
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