QUESTIONI DI PARCHEGGIO
Gli insulti ai vigili e la lettera di scuse
Varese, insegnate a processo. Ammessa ai lavori socialmente utili

Quando i vigili urbani di Varese le fecero notare che, pur essendo in possesso del pass disabili, non avrebbe potuto parcheggiare la macchina nello spazio riservato alle forze dell’ordine davanti all’ospedale Del Ponte, l’automobilista andò su tutte le furie: insultò i due agenti e rispose con un “no” alla richiesta di mostrare i documenti. Per questo la donna incassò una doppia denuncia - oltraggio a pubblico ufficiale e rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale - sfociata nel processo che s’è aperto ieri mattina, lunedì 15 settembre, nell’aula del Tribunale, davanti al giudice Davide Alvigini. Il quale, dopo aver preso atto della sua lettera di scuse e della volontà di risarcire le persone offese, ha concesso all’imputata la messa alla prova: dovrà quindi svolgere un periodo di lavori di pubblica utilità in una cooperativa sociale, al termine del quale i reati saranno dichiarati estinti.
«LAZZARONI»
«Siete dei lazzaroni. Anziché rompere i co....i con multe inutili, fate interventi seri... Non valete un c...o!». Queste, stando al capo di imputazione, le frasi pronunciate dalla cinquantenne insegnante varesina all’indirizzo dei due agenti che, il 14 aprile del 2023 in piazza Biroldi, le contestarono la sosta nel posto riservato alle vetture di polizia e carabinieri. Posto che, le spiegarono i vigili, non può essere occupato da nessun veicolo privato, neppure da chi ha lo speciale permesso per le persone con disabilità (al quale la donna ha diritto per il trasporto di un parente).
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