LAMENTELE
«Pasti freddi e porzioni ridotte»: la mensa scolastica è indigesta
A Varese le famiglie si lamentano dei piatti serviti ai bimbi: verso una petizione. L’assessore: «Qualche problema, ma in via di risoluzione»
«Pasta spessissimo in bianco, porzioni ridotte e fredde, niente bis». I genitori delle scuole di Varese si lamentano nei confronti della mensa Dussmann , che da settembre serve le strutture scolastiche della città. La merenda al doposcuola non ci sarebbe per tutti, ma solo per coloro che si fermano fino alle 17, e spesso verrebbero distribuiti solo due biscotti secchi «da ospedale».
SEGNALAZIONI E SOLUZIONI
Voci di malcontento si rincorrono un po’ in tutte le scuole della città. Alla Marconi di Bizzozero il disagio è più forte, tanto che sta girando un sondaggio tra le classi, a cui potrebbe fare seguito una petizione (anche quella già girata nelle chat della scuola). L’assessore ai Servizi educativi, Rossella Dimaggio, non nasconde qualche problema, che però sarebbe in via di risoluzione: «È un momento di assestamento essendo la Dussmann in servizio solo da settembre. Stiamo procedendo all’acquisto di nuovi macchinari. Il menù invernale è provvisorio. Abbiamo fatto una riunione proprio oggi (ieri per chi legge) e ben presto saranno introdotte delle migliorie».
MENU’ E TEMPERATURA
Il malcontento «arriva principalmente da parte di chi lascia con frequenza il proprio figlio a scuola al pomeriggio, usufruendo quindi spesso della mensa - spiega un genitore della Marconi -. Non c’è piena soddisfazione per quanto riguarda i prodotti che vengono serviti a tavola e la temperatura con cui vengono somministrati. Inoltre, spesso i piatti non incontrano il gusto dei bimbi, che preferirebbero pietanze più semplici, come la classica pasta al sugo. Alcuni, di conseguenza, pur pagando il buono mensa, rinunciano a mangiare alcuni piatti o tutto il menù». Sarebbero state mosse critiche rispetto alla scarsa appetibilità del cibo proposto (ad esempio: minestre acquose, accostamenti poco apprezzati, verdure insipide). Nel menù invernale mancano la pizza e le lasagne che venivano servite un paio di volte al mese lo scorso anno.
GUSTI E PORZIONI
Va detto che il piacere associato al cibo è soggettivo. Se è vero che critiche arrivano da chi che negli anni scorsi non si era mai lamentato, è anche vero che quest’anno ad alcuni il cibo sembra piacere di più rispetto a quello dello scorso anno. Ad esempio, nel menù invernale ora in vigore, la verdura ha un peso importante, tanto che ci sono giorni in cui - anche se il pasto è bilanciato - di secondo ci sono solo verdure: se per qualcuno la scelta è positiva, per altri è penalizzante, perché i figli rimarrebbero affamati. «Il cibo arriva in contenitori che dovrebbero assicurarne il calore - dice la Dimaggio, rispondendo alle critiche -. Anche la qualità è assicurata: gli alimenti sono al 90 per cento biologici, non trattati e dove possibile a chilometro zero. Detto questo ci sono comunque dei problemi che verranno risolti al più presto e si tornerà ad un menù classico, ma con tante verdure, poco sale e che non eccede con la presenza di carne, così come da direttive impartite dall’Ats».
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