CINEMA
L’esordio alla regia di Zingaretti: «Ho realizzato un progetto e un sogno»
Con “La casa degli sguardi” l’attore noto per “Il commissario Montalbano” realizza un’idea «cullata da dieci anni»
«Con questo film ho realizzato un progetto, diventare regista, e un sogno, guidare un tram». Profondo e brillante, così è apparso Luca Zingaretti mercoledì 12 marzo al Miv in occasione dell’anteprima sold out di “La casa degli sguardi”, sua prima volta alla regia. Personaggio chiave un giovane alcolizzato che trova lavoro in una cooperativa addetta alle pulizie all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Una realtà che, dai colleghi fino ai bambini pazienti, lo porterà a uscire o almeno a tentare di uscire dal tunnel.
DIETRO ALLA CAMERA
«Da dieci anni – ha spiegato l’attore – cullavo l’idea di passare dall’altra parte della cattedra. La lettura del libro di Daniele Mencarelli, appunto La casa degli sguardi, mi ha fatto capire che fosse giunto il momento. Già mi era capitato di dirigere Il commissario Montalbano dopo la morte di Alberto Sironi scoprendo che l’esperienza maturata sul campo, unita alla mia formazione teatrale, rendevano il compito meno arduo». Elogiato per avere firmato un film più vicino a Ken Loach che a Braccialetti rossi, Zingaretti ha ringraziato sostenendo di essere stato molto attento a non scivolare nel melodramma. «In quanto alla working class tanto raccontata dal neorealismo – ha osservato – e poi dimenticata dal cinema italiano, credo valga la pena di porla al centro dell’attenzione perché è lei che tiene in piedi il Paese».
DAL 10 APRILE NELLE SALE
La casa degli sguardi sarà nei cinema a partire dal 10 aprile. Protagonista è il poco più che ventenne Gianmarco Franchini. Il padre è interpretato da Zingaretti, il suo personaggio è un tramviere. «Sin da bambino – ha confidato – volevo guidare un tram. Mi è stato concesso, per un chilometro ma è andata».
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