ROMA
'Attorno a noi bombe ed esplosioni, ma stiamo bene'

(ANSA) - ROMA, 05 OTT - Ore di paura. Sono quelle passate dai
110 pacifisti italiani della decima missione del Movimento
europeo di azione non violenta (Mean) che nella notte tra sabato
e domenica si sono trovati ad assistere all'attacco russo sui
cieli dell'Ucraina. Attorno al treno su cui viaggiavano, quando
erano ormai vicino a Leopoli, presa di mira, c'erano "pesanti e
continue esplosioni, il cielo illuminato a giorno, incendi e
fumo e tantissimi colpi della contraerea" ha raccontato all'ANSA
Marco Bentivogli, l'ex segretario metalmeccanici Cisl oggi
Coordinatore di Base Italia, parte del gruppo protagonista del
Giubileo della Speranza tra Kiev e Kharkiv.
I pacifisti, provenienti da 35 associazioni, stanno tutti
bene. L'Ambasciata d'Italia a Kiev si è messa subito in contatto
con loro e in giornata hanno superato il confine polacco, per
poi fare rientro in Italia.
"Abbiamo provato quello che si prova in Ucraina tutti i
giorni, ovvero vivere sempre con il terrore addosso, di dovere
fuggire, di vedere esplodere la tua casa. Noi stiamo bene,
abbiamo solo assistito alle esplosioni a Leopoli", ha
sottolineato Angelo Moretti, presidente ed animatore del Project
Mean.
Il treno era partito da Kiev. Gli attacchi sono iniziati a
ovest della capitale, nell'oblast di Zhytomyr, sono seguiti a
Rivne e soprattutto a Leopoli. Lì il treno si è fermato per due
ore "ma siamo dovuti rimanere a bordo perché militari e
personale del treno ritenevano più sicuro poter ripartire
velocemente verso il confine", ha raccontato Bentivogli. (ANSA).
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