ROMA
Codacons, in 5 anni prezzi del gasolio +27%, benzina +21,7%

(ANSA) - ROMA, 22 AGO - Per la prima volta l'esodo estivo non
è stato caratterizzato dai soliti rincari speculativi dei
carburanti che, negli ultimi anni, hanno accompagnato le
partenze degli italiani. Tuttavia, non è tutt'oro quello che
luccica, e i consumatori continuano a pagare il prezzo delle
anomalie che caratterizzano il settore.
Lo afferma il Codacons, che ha realizzato una elaborazione
sui listini di benzina e gasolio alla pompa.
Secondo i dati del Mase, nella settimana di Ferragosto il
prezzo medio della benzina sulla rete si è attestato a 1,701
euro al litro, quello del gasolio a 1,631 euro/litro, con un
calo progressivo iniziato a fine giugno - analizza
l'associazione - Nello stesso periodo del 2020, la verde costava
1,398 euro al litro, il diesel 1,284 euro/litro: questo
significa che rispetto alle vacanze estive di 5 anni fa, gli
italiani pagano oggi la benzina il 21,7% in più, e addirittura
il 27% in più il gasolio. Tradotto in soldoni, un pieno di verde
costa oltre 15 euro in più sulle vacanze estive del 2020, +17,3
euro un pieno di gasolio.
Una stangata che, moltiplicata per i milioni di spostamenti
in auto registrati in questi giorni di esodo e controesodo,
genera un salasso complessivo da centinaia di milioni di euro a
carico delle famiglie italiane.
La riduzione dei prezzi di benzina e gasolio registrata nelle
ultime settimane non basta: ci sono ampi margini per una
ulteriore riduzione dei listini alla pompa, anche in
considerazione del fatto che le quotazioni petrolifere sono
calate di oltre il -16% da giugno a oggi, mentre nello stesso
periodo i prezzi di benzina e gasolio si sono ridotti appena del
-2%.
È vero che le quotazioni petrolifere non sono l'unico indice che
determina il prezzo dei carburanti alla pompa, ma al tempo
stesso una riduzione così forte del greggio avrebbe dovuto
influire maggiormente sui listini praticati al pubblico, anche
in considerazione della velocità con cui i prezzi di benzina e
gasolio sono saliti dopo lo scoppio della guerra in Iran,
conclude il Codacons. (ANSA).
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