VERSO IL PALIO
A Legnano c'è la sagra dell'Uregia
Due giorni dedicati alla cotoletta

Classica o farcita, in questo fine settimana la contrada San Domenico decreterà la sua personalissima cotoletta biancoverde in una due giorni dedicata alla prima edizione della sagra dell’Uregia, ovvero della famosa orecchia di elefante. Un appuntamento imperdibile con “Sua Maestà l’Uregia” in collaborazione con l’Osteria dei Peccatori di Legnano. Sabato 1 e domenica 2 marzo si cena e si pranza tutti insieme con una sorpresa gradita: ai fornelli c’è Gabriele Molinari, cuoco capo cucina dell’Osteria ma soprattutto contradaiolo biancoverde. Classe 1997, papà di una bimba di 5 anni, Gabriele ha varcato la soglia del maniero all’età di sei anni con la sorella Donna.
La passione per il Palio nasce da qui e dalla sua esperienza nel gruppo degli sbandieratori di contrada prima e dal suo impegno nel gruppo giovani poi: «Ci occupavamo di organizzare il maniero per le cene facendo i lavori di forza – ricorda - come sistemare tavoli e panche per le cene o servire alle cene risistemare il tutto una volta finito e trovarci il giorno dopo per pulire il maniero. Eravamo un gruppo di ragazzi che dava anima e corpo per i propri colori e nel mese di maggio praticamente vivevamo in maniero. Ora abbiamo passato il testimone ai ragazzi più giovani, che portano avanti questo ‘lavoro’ in modo eccelso».
Passione, lavoro e idee nuove hanno creato questa nuova iniziativa biancoverde: «Con il mio titolare Marco Colombo e con Matteo, responsabile dell’organizzazione degli eventi in maniero, abbiamo pensato di fare un contest per decidere la “Cotoletta di San Domenico” e inserirla nel menù Palio 2025 del locale. Questo weekend proponiamo una lista di condimenti per comporre la cotoletta di contrada, e ciascuno potrà votare la composizione più gradita».
La storia di Gabriele è legata alla sua contrada e al suo lavoro in cucina, e questa novità della sagra è l’occasione giusta per rinnovare le sue passioni, come lui stesso racconta: «Sono davvero contento di poter cucinare con i miei amici in un posto che reputo casa. Del fatto che io sia cresciuto in Contrada San Domenico, non c’è dubbio e ci sono molte foto a testimonianza della mia scapestrata gioventù! Poterlo poi fare con dei prodotti che conosco perfettamente perché fanno parte della mia quotidianità, mi dà la sicurezza che sicuramente sarà un successo per tutti».
Ma c’è di più: «Spero di far vedere soprattutto ai ragazzi più giovani che la cosa fondamentale è non farsi mai mancare l’entusiasmo, che poi le cose belle accadono ma bisogna amare il proprio lavoro e alzarsi felici ogni mattina per tornare a casa più soddisfatti del giorno precedente. Al di là della specificità della mia professione, dico ai giovani di scegliere un lavoro che amano e che li renda completi».
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