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Al Louvre una stanza per la Gioconda
Il capolavoro di Leonardo da Vinci sarà valorizzato

Il sogno è quello di vederla un giorno valicare le Alpi e scendere verso Sud: poco importa se fino a Milano, Firenze o Roma. L’utopia tutta prealpina - più simile alla fantascienza - sarebbe quella di vederla magari trovare casa a Dumenza, dove si dice sia rimasta nascosta per due anni dopo il furto compiuto da Vincenzo Peruggia nell’agosto del 1911. Ma nel frattempo, restando con i piedi ben piantati per terra, ci si accontenta del fatto che venga valorizzata: la Gioconda di Leonardo da Vinci, il ritratto più famoso del mondo, potrebbe presto avere una stanza tutta sua al Louvre. L’annuncio è stato fatto dalla direttrice del museo parigino, Laurence des Cars. «Questo trasferimento offrirebbe ai visitatori, molti dei quali si recano al Louvre solo per vedere l’iconico dipinto, un’esperienza migliore», ha detto des Cars all’emittente France Inter. «È sempre frustrante quando non si offre ai visitatori la migliore accoglienza possibile, e questo è il caso della Gioconda - ha aggiunto -. Oggi mi sembra necessaria una soluzione migliore», precisando che il Louvre è in contatto con il Ministero della Cultura per trovare possibili soluzioni.
Del resto, i numeri del capolavoro italiano parlano da soli: il museo parigino ha accolto quasi nove milioni di visitatori nel 2023 e - numeri alla mano - l’80% di loro, pari a 20mila persone al giorno, ha sfidato la ressa e l’attesa solo per vedere l’enigmatico sorriso della Monna Lisa o per scattarsi un selfie con lei. È’ stato stabilito un tetto di 30mila visitatori al giorno per entrare al Louvre e questo limite è stato confermato anche per il periodo delle Olimpiadi a Parigi. Per il momento, la tela è esposta nella Salle des Etats, la più ampia del Louvre, in una teca protettiva di vetro speciale, ma deve condividere la stanza con opere di maestri veneziani del XVI secolo. Sul lato opposto della sala è appeso il dipinto più grande del Louvre, “Le nozze di Cana” di Paolo Veronese. Insomma, non è che la Gioconda sia valorizzata come si deve. E chi ci è stato, sa di cosa si parla. Per fortuna a Parigi si sono finalmente accorti che il “loro” fiore all’occhiello, calamita per turisti al pari solo della Tour Eiffel, potrebbe avere una maggior dignità per quanto riguarda gli spazi e la collocazione. Insomma, se proprio non vogliono ridarcela, almeno la trattino meglio.
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