L’ANNUNCIO
Capitale dell'Arte contemporanea, Gallarate beffata
Il titolo assegnato a Gibellina, in provincia di Trapani
Gallarate non ce l'ha fatta, ad aggiudicarsi il titolo di capitale italiana dell'arte contemporanea 2026 è Gibellina. Questa mattina, giovedì 31 ottobre, nella sala Spadolini del Ministero della Cultura il ministro Alessandro Giuli ha annunciato la città che si è aggiudicata questa importante e ambito riconoscimento. Gallarate con il progetto "La Cultura del Fare. Il Fare della Cultura" è riuscita a sbaragliare la concorrenza di città più blasonate arrivando nella cinquina finale insieme a Gibellina, Pescara, Carrara e Todi. «Tutti i progetti presentati, dalle 23 candidature iniziali alle 5 città finaliste, sono stati sicuramente di altissimo livello - ha sottolineato il ministro Giuli - e non c'è dubbio che la città vincitrice sarà all'altezza del titolo riconosciuto con un programma capace di valorizzare il proprio territorio coinvolgendo i giovani talenti, gli artisti contemporanei nazionali e internazionali generando coesione, inclusione sociale, innovazione, crescita economica, benessere individuale e comunitario».
SPERANZE E SOGNI INFRANTI
Il sindaco Andrea Cassani, nella diretta del lunedì del “Caffè Scorretto” era contento del progetto presentato a Roma («abbiamo fatto un’ottima figura») sottolineando i complimenti ricevuti dalla giuria per quanto fatto fino ad oggi per dare spazio e visibilità all’arte contemporanea a Gallarate. E dopo aver ascoltato tutte le presentazioni il primo cittadino pensava di doversi contendere la vittoria finale con Todi («ha un progetto strutturato») ma alla fine a spuntarla è stata gibellina. Insieme al primo cittadino oggi a Roma ci sono anche l’assessore alla Cultura Claudia Mazzetti e la direttrice del Maga, Emma Zanella. Nonostante il progetto articolato, con la mancata nomina a Gallarate non arriverà quel milione di euro messo a disposizione dal Ministero della Cultura per realizzare le opere e le iniziative inserite nel dossier.
LA VINCENTE
«Un grazie va a Ludovico Corrao che con il suo sogno visionario ha premesso a questa città di rinascere dopo che era stata distrutta dandole una identità che non aveva - ha dichiarato Salvatore Sutera, sindaco di Gibellina a pochi minuti dalla proclamazione -. Questo è un riconoscimento importante per ghibellina e per il territorio perché da un nuovo slancio». La città siciliana infatti, nel 1968 è stata distrutta dal terremoto del Belice e negli anni il processo di ricostruzione ha preso spunto dalla storia del territorio ma con un occhio al contemporaneo. Ora Gibellina riceverà un milione di euro per la realizzazione dei progetti inseriti nel dossier presentato e che ha sbaragliato la concorrenza delle altre 22 città in gara.
LE DICHIARAZIONE
«Faccio i miei complimenti a Gibellina per la nomina a capitale italiana dell’arte contemporanea 2026, una città che incarna perfettamente il simbolo della rinascita culturale e architettonica, e che dopo il tragico terremoto del 1968 ha saputo risorgere diventando un punto di riferimento internazionale per l'arte contemporanea e per l'innovazione creativa» afferma l'assessore di Regione Lombardia alla Cultura, Francesca Caruso. Per Gallarate la candidatura tra le cinque finaliste «ha rappresentato comunque una vittoria, dimostrando come la nostra città, da sempre territorio a forte vocazione industriale al centro dell’Europa, possa rivestire in modo continuativo e strutturato un ruolo primario anche nel settore dell’arte contemporanea». Da assessore alla cultura di Regione Lombardia residente a Gallarate, Caruso aveva sostenuto «fortemente» la candidatura di Gallarate, in primis, perché crede nel suo enorme potenziale e poi perché ritiene «fermamente» che arte e cultura abbiano il potere di trasformare una comunità, lanciare l’economia, rafforzare l’identità con il territorio e con le proprie origini, creando, al contempo, legami unici tra le persone. «Noi ce l’abbiamo messa tutta e ci tengo a ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla presentazione di questo progetto importante per visione e contenuti» conclude Caruso «Per Gallarate questo sarà un meraviglioso punto di partenza». Un pensiero che accomuna anche il sindaco Andrea Cassani: «Siamo contenti del lavoro svolto che ci ha portata ad essere tra le 5 città finaliste, ora continueremo a lavorare sull'arte e sulla cultura in modo convinto». Dispiaciuta per la mancata vittoria anche l'assessore alla Cultura, Claudia Mazzetti: «Avevamo realizzato un progetto di valore - afferma - ora continueremo a fare quello che sappiamo fare meglio, ovvero valorizzare l'arte contemporanea e la cultura in città».
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