L’ESPERIENZA
Da rifugio a rifugio prenotando con il Cai
Il portale sarà pronto entro l’inizio dell’estate: 100mila km di sentieri e cammini già online

Dalla Capanna Margherita in giù, raggiungere un rifugio alpino rappresenta un’emozione dove la fatica viene presto cancellata dalla bellezza. È vero, oggi alcuni rifugi di montagna si sono trasformati quasi in ristoranti di lusso, ma molti di essi donano ancora le sensazioni di una volta. Più sale il dislivello per raggiungerli e più si entra nella pancia di una montagna inesplorata. E anche arrivare a un semplice bivacchino può rappresentare una soddisfazione da conservare tra i ricordi: là in mezzo, solitari tra guglie e prati, sassi e torrenti, sotto un velo di stelle, l’uomo è un ospite privilegiato che si sente vivo più che mai.
Scendendo dall’empireo dei sentimenti, durante un’escursione i rifugi sono un luogo sicuro, accogliente in caso di emergenza o di condizioni meteo avverse, ma anche un punto di riferimento per una sosta. Se si è stanchi durante la salita, infatti, si può pensare al “premio” di una polenta all’arrivo e il peso dell’ascesa pare decisamente più confortevole. E da quest’anno, tra l’altro, i rifugi alpini italiani vivranno un cambiamento epocale che, come tutte le modifiche di abitudini consolidate, ha suscitato un dibattito critico.
Il Club alpino italiano (Cai) ha infatti presentato nelle scorse settimane, il nuovo sistema di prenotazione online che permetterà di riservare il pernottamento nei rifugi e nelle strutture ricettive lungo sentieri, cammini e vie alpinistiche. Si prova, in questo modo, a migliorare soprattutto l’organizzazione di un’escursione di più giorni, dando una mano anche dei “rifugisti” nel gestire chi arriva e chi parte, evitando così anche spiacevoli situazioni di overbooking. Nel portale, all’indirizzo prenotarifugi.cai.it, sarà presente un sistema cartografico con le tracce dei sentieri e dei cammini, 100.000 chilometri dei quali sono già online. «Ritengo che questo sia il progetto più importante del Cai negli ultimi anni perché oggi, nel nostro Paese, non esiste nulla di simile - ha affermato il presidente generale del Club alpino italiano Antonio Montani -. Il portale è uno strumento pensato e ritagliato sulle esigenze dei camminatori, dove poter prenotare, con facilità per l’utente e utilità per il gestore, tutto ciò che concerne l’accoglienza nell’outdoor. Sarà possibile prenotare tutti i pernottamenti di un trekking in un’unica sessione e con un unico pagamento di tutte le caparre».
Ecco qualche rifugio nei dintorni del Varesotto dove poter provare l’esperienza di dormire in un rifugio. Vista l’abbondante neve di questo inizio di primavera, per ognuna di queste escursioni, è meglio informarsi prima sulle condizioni dei percorsi.
RIFUGIO ZAMBONI-ZAPPA, MACUGNAGA
Il Monte Rosa al suo meglio, ovvero ai piedi della parete Est, quella più alta delle Alpi e, per geomorfologia, l’unica di tipo himalayano presente in questa catena montuosa. Per raggiungerlo (foto a destra) si può camminare anche nella morena del ghiacciaio del Belvedere: con attenzione, però, perché il terreno è molto friabile e il sentiero cambia praticamente di anno in anno a causa di questi movimenti del ghiacciaio ritirato.
RIFUGIO MARGAROLI, FORMAZZA
Al cospetto del Lago Vannino e a due passi dallo strepitoso Lago Sruer, può essere un punto di appoggio per un trekking di più giorni. Si trova, infatti, in posizione strategica tra la Formazza e l’Alpe Devero, due altre aree dove si trovano vari rifugi uno più bello dell’altro (foto accanto).
RIFUGIO MENAGGIO, COMASCO
A picco sopra il Lago di Como, va benissimo sia in giornata per un pasto dopo essere saliti al Monte Grona e/o al Monte Bregagno, oppure come luogo di passaggio per una traversata della dorsale di questo ramo del Lago di Como.
CAPANNA CRISTALLINA, CANTON TICINO
Qui si va per forza all’estate, ma chi ama la montagna, prima o poi, deve assolutamente andare alla Capanna Cristallina che, coi suoi 2.575 metri, è tra le più alte del Canton Ticino. Si può raggiungere comodamente dai Laghi del Naret, oppure abbinarvi qualcosa di più impegnativo, partendo dalla Val Bedretto oppure compiendo un giro dei tanti laghetti presenti in zona.
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