OCCUPAZIONE
Dramma Beko: «Cassinetta non si tocca». Magrini: «Istituito tavolo permanente»
Mobilitazione questa mattina a Biandronno dopo l’annuncio del piano industriale che prevede 541 esuberi
Lavoratori nel dramma. Dopo la mazzata di ieri, con la previsione del “taglio di 541 persone da parte di Beko, questa mattina, giovedì 21 novembre, è in atto una mobilitazione davanti allo stabilimento di Cassinetta di Biandronno. Alle 9.30 i lavoratori si sono mossi in corteo lasciando gli ingressi dello stabilimento e muovendosi verso il centro del paese. Al grido «Cassinetta non si tocca, Cassinetta non si tocca» tra centinaia di fischietti e bandiere, il serpentone si è spostato sulla strada provinciale scortato dalle forza dell'ordine. Altissima l’adesione: cono state circa 500 le persone che hanno partecipato al corteo partito dai cancelli di Beko Europe di Cassinetta e approdato all'altro ingresso di Ternate. Il presidio continua in sala mensa.
LA GOLDEN POWER
«Di fronte a tutto ciò il Governo deve esercitare subito quella golden power che nei mesi scorsi si è vantato di avere inserito a protezione dei lavoratori nella fase di cessione di Whirlpool Emea a Beko - tuonano i referenti sindacali varesini Giovanni Cartosio (Fiom), Gennaro Aloisio (Fim) e Fabio Dell’Angelo (Uilm) - e che non si comprende bene che funzione abbia in termini di deterrenza contro i licenziamenti. Ora è il momento di passare ai fatti, per scongiurare un piano socialmente brutale e il tentativo di saccheggio industriale operato da Beko». I primi a passare ai fatti sono dunque proprio i lavoratori radunati questa mattina fuori dai cancelli di Cassinetta.
«PIANO INDUSTRIALE BRUTALE»
«Questo è un piano industriale di una brutalità senza precedenti». Queste le parole pronunciate a caldo ieri dai rappresentanti sindacali di Fiom, Fim e Uilm dei lavoratori varesini non appena si è concluso l’incontro fissato a Roma tra i vertici di Beko Europe, i sindacati e i rappresentanti del ministero dell’Industria e del Made in Italy. E parole non potevano essere più azzeccate per un piano industriale che annuncia ben 541 esuberi tra la forza lavoro del sito produttivo di Cassinetta. Le previsioni sul ridimensionamento della produzione del freddo sono state tutte sostanzialmente confermate.
MAGRINI: «ISTITUITO UN TAVOLO CON SINDACATI E ISTITUZIONI»
Dopo l’annuncio di Beko Europe, nell’incontro del 20 novembre presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, di voler procedere a chiudere due linee produttive del comparto freddo dello stabilimento di Cassinetta di Biandronno, il presidente della Provincia di Varese, Marco Magrini, ha attivato un immediato confronto con l’assessore regionale Simona Tironi, i capigruppo regionali e provinciali e i rappresentanti politici del territorio.
«Il presidente della Provincia di Varese, unitamente a tutte le altre istituzioni del territorio, respinge con forza e determinazione qualsiasi ipotesi di possibili chiusure, anche parziali - si legge in una nota di Villa Recalcati -. La proposta della multinazionale turca risulta inaccettabile perché prevede un numero esorbitante di licenziamenti e una progressiva riduzione della forza lavoro del sito di Cassinetta; il piano industriale di Beko Europe è fortemente penalizzante per l’intero territorio varesino coinvolto, la nostra comunità e i nostri lavoratori. L’obiettivo della Provincia di Varese è la tutela dei 541 posti di lavoro potenzialmente a rischio: non è ammissibile che la proprietà non rispetti gli accordi presi in fase di acquisto. Occorre applicare il Golden Power dichiarato dal Governo e bloccare il piano di chiusure e di licenziamenti che comporterebbe in prospettiva l’uscita di Beko Europe dall’Italia.
La Provincia di Varese ha concordato di istituire un “Tavolo Permanente Territoriale” a carattere politico, con la presenza dei sindacati, delle istituzioni pubbliche coinvolte, finalizzato ad un confronto costante tra i soggetti del territorio impegnati nella difesa del sistema industriale varesino. Il Nucleo Crisi Territoriale della Provincia, istituito a seguito del decreto regionale n. 6177 dell’aprile 2023, sarà di supporto al Tavolo permanente nella prevenzione della crisi, anticipando e individuando tempestivamente misure di sostegno al mantenimento dell’occupazione. Verranno coinvolti i sindacati, le associazioni di categoria e l’Agenzia Formativa della Provincia di Varese, che potrà progettare percorsi di aggiornamento delle competenze dei lavoratori coinvolti. La Provincia di Varese si impegnerà ad unire tutte le forze in campo per difendere una storica azienda del nostro territorio, i lavoratori e le famiglie da un progetto fortemente penalizzante ed eserciterà ogni azione possibile affinché la proprietà possa cambiare le sue scelte».
FERRARA (M5S): «URSO SUBITO IN PARLAMENTO»
«Urso deve venire immediatamente in aula a dirci cosa intende fare sull’indigeribile piano di ristrutturazione annunciato da Beko in Italia, che prevede la chiusura di due stabilimenti a Siena e Comunanza (Marche) e la riduzione drastica della fabbrica di frigoriferi di Cassinetta di Biandronno in Lombardia, con duemila lavoratori che tra pochi mesi verranno licenziati. Le destre hanno citato ancora una volta l’utilizzo del “Golden Power”, meccanismo che noi abbiamo sempre sostenuto e persino rafforzato negli anni passati, ma che in questo caso non va a incidere sugli assetti aziendali. Di fronte a un quadro simile il titolare del Mimit, che ieri all’incontro non si è nemmeno presentato, ha il dovere di venire in Parlamento immediatamente. Con lui a dettare le politiche industriali al paese la produzione è in calo da venti mesi e i tavoli di crisi si stanno moltiplicando. La chiusura degli stabilimenti di Beko, ex Whirlpool, rischia di falcidiare anche centinaia di imprese dell’indotto degli elettrodomestici. È necessario scongiurare questa ecatombe occupazionale», così in una nota il deputato varesino del Movimento 5 Stelle, Antonio Ferrara.
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