BLITZ DELLA POLIZIA
Foto di bambini: arrestato lo zio
Molestie alle nipoti e 700 file pedopornografici nel cellulare

Se i sospetti su di lui erano già densi, ciò che gli investigatori del commissariato di Busto Arsizio hanno trovato durante la perquisizione lo ha messo con le spalle al muro: il trentanovenne gallaratese è finito in carcere con l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico. Il pubblico ministero Ciro Caramore ha disposto il sequestro del cellulare in cui l’uomo aveva salvato circa 700 foto di minorenni coinvolti in rapporti sessuali con adulti e i vari dispositivi informatici in suo possesso, tra tablet e chiavette. Toccherà alla polizia postale e ai suoi tecnici accertare la consultazione di siti e l’immagazzinamento di altri file di quella natura. Ieri mattina, difeso dall’avvocato Maria Grazia Senaldi, l’uomo è stato interrogato dal gip Anna Giorgetti e ha parlato. Il contenuto dell’interrogatorio è riservato. Il fascicolo verrà comunque trasmesso alla procura distrettuale di Milano per competenza. A Busto resterà il filone di indagine da cui è partita l’operazione, ossia gli atti sessuali con minori.
La denuncia
È stata la cognata del trentanovenne a scoprire la verità sull’uomo in apparenza inappuntabile, sempre mite, disponibile, defilato. Capitava infatti che le nipoti dell’indagato - pre adolescenti - trascorressero del tempo con lui e ultimamente sembravano a disagio. Alla mamma sorsero alcuni dubbi, rispetto ai quali decise di approfondire. Ottenuti i riscontri necessari si rivolse alla polizia di Busto. A quel punto gli investigatori hanno organizzato l’accesso all’abitazione del trentanovenne per raccogliere elementi probatori più solidi, che corroborassero le accuse mosse dalla parente.
Amara sorpresa
Nessuno avrebbe immaginato il segreto che l’uomo si portava dentro. Nello smartphone e nei supporti informatici c’erano centinaia e centinaia di immagini inequivoche. Gli inquirenti dovranno verificare se siano di produzione sua - il che aggraverebbe la sua posizione - oppure se si tratti solo di materiale scaricato dal deep web. Sul fronte delle nipotine, l’attività da compiere sarà più delicata: le ragazzine dovranno essere ascoltate in modalità protetta e non è da escludere che il pubblico ministero Caramore chiederà un incidente probatorio. Ciò che è emerso finora è coperto da segreto istruttorio in tutela delle minori e dell’indagato stesso. Al momento il gallaratese resta detenuto nel carcere di Busto Arsizio nel reparto infermeria perché a quanto pare non è in condizioni fisiche smaglianti. È probabile però che verrà trasferito in una struttura penitenziaria apposita almeno per il tempo necessario a fare chiarezza sugli episodi di abuso contestati.
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