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I giocattoli hanno storie da raccontare
Si torna bambini allo Wow Spazio Fumetto di Milano. Barbie e Big Jim con lo status di opere d’arte
Giocattoli resi bambini con l’intelligenza artificiale: Toysellers Forever Young, la mostra di Federico Ghiso, copywriter e direttore creativo, per passione collezionista di giocattoli, è allo Wow Spazio Fumetto di Milano dal 7 giugno all’8 settembre. La mostra nasce dal libro Toysellers in cui Ghiso ha unito la passione per le store e quella per i giocattoli. Perché, se hanno una storia da raccontare, i giocattoli vivranno per sempre.
«I nostri giocattoli sono senza età - spiega Federico Ghiso nel presentare il suo lavoro - È anche per questo che possono giocare con noi in qualsiasi momento della nostra vita. Loro sono sempre lì, sempre gli stessi. Può passare il tempo, possiamo dimenticarli, ignorarli. Possiamo anche lasciarli in soffitta per decenni. Ma appena ci vedranno, ci guarderanno sempre con gli stessi occhi che avevano quando giocavano con noi. Il loro amore nei nostri confronti è senza tempo e ha il potere di farci tornare bambini. E mentre torniamo bambini noi, un po’ lo ritornano anche loro».
La mostra ritrae i giocattoli citati nel libro, che con l’intelligenza artificiale sono stati appunto resi bambini: Big Jim, Actarus di Goldrake, Hulk, Batman, Muhammad Alì della Mego, Mister Muscolo della Harbert, Barbie, Superman. Tutti i ritratti sono stampati su gomma, la stessa materia del volto dei giocattoli.
«I ritratti di Ghiso sono una via di mezzo tra la macchina del tempo e gli specchi deformanti di un luna park – sottolinea il giornalista studioso di culture digitali, cinema e televisione Mario Gerosa -: offrono la possibilità di far vedere il mondo con gli occhi di un bambino longevo, che attraversa diversi fusi orari della memoria. Una specie di Proust 3.0, dove l’intelligenza artificiale consente di superare senza difficoltà i valichi spazio-temporali. E in parallelo viene nobilitato il giocattolo, che non è più un semplice souvenir della propria giovinezza ma diventa a tutti gli effetti un oggetto artistico: le Barbie e i Big Jim assumono un nuovo status, e vengono coraggiosamente traghettati nel mondo della Pop Art. In tal modo il giocattolo, pur conservando la propria aura di oggetto della memoria da collezione, assume il significato e la personalità di un’opera d’arte complessa, dove spesso si riflette tutto il percorso esistenziale di chi guarda».
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