COPPA ITALIA
La favola del Cerignola di Maiuri ha radici anche... a Legnano
Il tecnico milanese all’inizio della sua carriera da allenatore si sedette sulla panchina dei lilla. Era la stagione 2005/06

Fu “un’annata soffertissima” quella che nel campionato di Serie C2 2005/06 vide il Legnano arrivare all’undicesimo posto ed esultare per una salvezza conquistata dopo mesi travagliati. Sulla panchina dei lilla sedeva Vincenzo Maiuri. Milanese, classe 1969, ex difensore tra C e B, aveva appeso gli scarpini al chiodo appena un anno prima ed era alla prima esperienza da allenatore di una squadra professionistica. Come anticipato, non fu una grande annata: Maiuri, inizialmente affiancato da Gianpaolo Spagnulo, venne esonerato alla 14esima giornata. Scriveva Guido Ferraro sulla Prealpina del 3 maggio 2006, a salvezza acquisita: “Ha finito per essere travolto dagli eventi con una impressionante serie di risultati negativi e di sconfitte che hanno fatto precipitare la situazione”.
DA LEGNANO A CERIGNOLA
Ma cosa accomuna quel Legnano alla favola che sta vivendo l’Audace Cerignola? La formazione pugliese di C, domenica 10 agosto, battendo 1-0 l’Avellino nel preliminare di Coppa Italia si è guadagnata l’accesso ai 32esimi del torneo nazionale dove sfiderà l’Hellas Verona e affronterà per la prima volta nella sua storia un club di Serie A. Vent’anni dopo, sulla panchina dei gialloblu c’è proprio quel Vincenzo Maiuri che mosse i suoi primi passi da allenatore al Mari di Legnano. Dopo quell’esperienza amara, Maiuri era ripartito nel 2008 dal Fasano per poi restare accasarsi sui campi del Sud. Domenica, all’esordio sulla panchina del Cerignola, la rete di Luigi Cuppone, 28 anni, salentino di Nardò, ha regalato una splendida serata al tecnico milanese.
IL RITIRO DA PADRE PIO
Magari è presto per parlare di “sogno” o addirittura “miracolo”, ma in città sperano che abbia iniziato a dare i frutti sperati il ritiro estivo svolto a San Giovanni Rotondo, il paese di Padre Pio, «luogo ideale per concentrarci sul lavoro e rafforzare lo spirito di squadra», come l’aveva definito il presidente Nicola Grieco. Che ora commenta felice: «Nessuno al mio arrivo (2023-24, quando la squadra era in I categoria) avrebbe immaginato che saremmo giunti fin qui, dopo aver raggiunto nello scorso campionato la semifinale playoff. Potete immaginare il motivo di orgoglio per i nostri tifosi. Una festa per tutta la città, che non deve essere sempre vista per quel che accade in cronaca». Il club ha già in bacheca una Coppa Italia, seppure a livello locale, grazie alla vittoria tra i Dilettanti Puglia nel 2012/13. Adesso i tifosi gialloblu si augurano un nuovo lieto fine al cospetto del Verona. Con licenza di sognare, fino a lunedì e magari oltre.
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