LA PASSIONE
Laveno, soldatini armati di creatività
Carlo Maria Tiepolo: dal lavoro nei carabinieri ai capolavori in miniatura

Si fa presto a dire “soldatini”. Quelli di piombo o di cartone con cui giocavano i nostri nonni -oggi oggetti di antiquariato- e quelli di plastica venduti a poco prezzo che sono venuti molto tempo più tardi. Poi però ci sono anche quelli realizzati in materiale modellabile, pezzi unici perché plasmati interamente a mano seguendo canoni che si rifanno a precisi elementi storici e che fanno gola a facoltosi collezionisti di tutto il mondo che vi vedono una sorta di investimento economico, al pari dei lingotti d’oro, dei diamanti o delle azioni finanziarie.
Chi realizza questi capolavori in miniatura deve possedere tanta passione, competenza storica, capacità artigianale ed artistica, spiccata manualità. Doti che certo non mancano a Carlo Maria Tiepolo, veneziano classe 1964, dal 1985 nell’Arma dei carabinieri, comandante dapprima a Cuvio, poi a Gavirate e Milano, quindi alla Polizia Giudiziaria e al Reparto Operativo di Varese, dal 2016 comandante la Stazione di Laveno Mombello.
Le sue mani, in trent’anni di quest’hobby molto esclusivo (gli italiani che lo praticano in modo professionale non sono più di una decina) hanno visto passare centinaia di pezzi la cui raffinatezza è stata premiata alle rassegne internazionali del settore (dal World Model Expo, un “campionato del mondo” che si svolge ogni quattro anni alla Reggia di Versailles dove ha raccolto un oro e tre bronzi ad altri appuntamenti in località statunitensi ed europee come la Mostra internazionale di Stresa, prossima edizione giugno 2027), segnalati su riviste specializzate e finite perfino in casa di Cossiga e Spadolini.
VIAGGIO NEL TEMPO
«Le mie figure spaziano un po’ in tutte le epoche, ma mi sono specializzato nell’Ussaro napoleonico anche per la varietà delle uniformi e dei colori. In media occorrono 35 ore di lavoro per ciascun pezzo, partendo dalla struttura metallica per poi procedere con la modellazione della resina, la stessa che usano i dentisti, con gli stucchi epossidici per riempire, sigillare, riparare e passare infine alla stesura del colore posato a fresco».
Manualità tanta, ma anche profonda conoscenza della storia militare e delle sue innumerevoli uniformi, così come della storia dell’arte: «Il punto di riferimento è Caravaggio, che come noto lavorava partendo dai fondi scuri perché questo è più redditizio in termini di precisione nel riprodurre la realtà. Tutto partendo da zero ovvero in autocostruzione». Nascono così veri e propri oggetti d’arte, scala 1:32, la cui perfezione (ogni piccolo errore, ogni dimenticanza non è neppure contemplata) lascia a bocca aperta, oltre che fornire spunti originali a chi ama la storia militare perché ognuno rimanda ad un periodo, una vicenda, una battaglia ricostruita a volte attraverso una sola figura, altre volte grazie ad una composizione con più soggetti a piedi, a cavallo, con in pugno la spada o il fucile.
LE PASSIONI
Le ore libere dall’impegnativo servizio di lavoro, il comandante Carlo Maria Tiepolo le trascorre in sella a una delle sue biciclette da corsa (in gioventù è stato dilettante, sulle orme del padre che fu professionista) e, naturalmente, tuffandosi nei tre laboratori di pittura, scultura e scenografia con cui ha “sacrificato” una parte della casa e dove si allineano centinaia di libri con accurate riproduzioni militari, vere e proprie “bibbie” del settore, punti di riferimento per una passione che l’ha reso noto ben oltre i confini nazionali.
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