BUILDING GALLERY
L’espressività dei metalli di Harush

La ciclicità del titolo scelto per la personale di Shlomo Harush, in corso alla Building Gallery a Milano a cura di Building, definisce come la cadenza del tempo possa, in “Now is then and then is now” dare vita a soluzioni creative dove all’estetica corrisponde una intensa componente interiore.
L’ARTISTA
Shlomo Harush (Gerusalemme 1961) dopo gli studi di storia Medio Orientali alla Hebrew University e di fotografia alla Hadassa Comunity College della sua città natale, nel 1998 si trasferisce a New York dove attualmente vive e lavora. Harush nella sua ricerca evidenzia come lo scorrere del tempo tende a mettere in atto, negli esseri umani trasformazioni comportamentali e di intelletto.
LA MOSTRA
Due sono le cadenze che caratterizzano la struttura di “Now is then and then is now”: il libro e la sedia. Nel primo caso il libro diviene oggetto scultoreo, monumento del sapere il cui valore simbolico va diffuso di generazione in generazione. Tale asserzione trova compimento con la presenza di alcuni libri d’artista dove lo scorrere delle parole tende a definire l’importanza della trasmissione orale dei testi. Tralasciata la sua destinazione pratica Harush attribuisce alla sedia esclusivamente una funzione scultorea, ne è testimonianza l’insieme lucente di “Untitled-Sculpted Chair” del 2022 i cui riflessi vibrano, con moto continuo, sulle superfici.
L’OPERA “FRAGILE”
La maestosità di “Fragile” (2005-2023), composta da una imponente massa metallica irradia, attraverso misurate aperture, lampi luminosi nello spazio circostante. È attraverso l’uso dei metalli e i casuali mutamenti tonali a cui le superfici sono sottoposte dagli elementi esterni che Harush misura l’incidenza del tempo sulla forma e attraverso tali mutazioni i moti del destino sulle cose del mondo e su chi lo abita.
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