APOCALISSE
«L’inferno all’improvviso»: il racconto di un varesino a Valencia
Lo studente Stefano Langeli testimone della tragica alluvione
Sta bene Stefano Langeli, 23 anni, il varesino (di Cantello) che studia da due mesi a Valencia, dove rimarrà per un anno e mezzo. E’ stato testimone dell’apocalisse che si è abbattuta sull’area, anche se dove lui vive, nella zona nord della città, non ci sono stati morti e nemmeno la distruzione e i fiumi d’acqua e fango che si vedono in tanti video. «È come se fosse passato l’urgano Milton, l’unica differenza è che qui la gente non era preparata» racconta.
LEZIONI SOSPESE
Lezioni sospese all’Università Politecnica di Valencia dove studia. «Qui - racconta - è stata chiusa l’acqua per alcune ore e anche l’elettricità è saltata, c’è stato un vero e proprio assalto ai supermercati dopo l’alluvione, anche dove vivo io, come quando c’era il Covid: tutti a comperare viveri ma soprattutto acqua - racconta il giovane -. Io sono riuscito ad accaparrarmi solo sei bottigliette piccole d’acqua e nient’altro, per fortuna poi dai rubinetti è ricominciato a scendere qualcosa...». Facciamo un passo indietro. Stefano ha ricevuto una messaggio dall’università che diceva “lezioni sospese” per allerta meteo.
UN GRAN VENTO, POI...
Il tempo era tutto sommato discreto e in quel punto della città «c’era solo un gran vento ma nulla lasciava presagire quanto poi sarebbe accaduto a distanza di poche ore». Un inferno. Un’apocalisse. Una tragedia immensa. Il conto dei morti che ieri ha superato i 150.
L’intervista integrale sulla Prealpina di domani, venerdì 1 novembre
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