DA VEDERE
Cannero, Cannobio e Trarego: tre perle tra acqua e monti

Esiste un posto dove natura, cultura e gastronomia si incontrano, dove fermarsi a guardarsi intorno riempie l’animo, dove anche gli odori mettono gioia. Questo posto è sulla sponda piemontese del Lago Maggiore e comprende Cannero, Cannobio e Trarego. Le tre località insieme compongono l’Alto Lago Maggiore che rientra nel sito Unesco diffuso Sesia Val Grande Geopark, una delle aree «wilderness» più grandi d’Europa.
Cannero e Cannobio possono essere raggiunte in auto, con uno dei battelli della Navigazione Lago Maggiore o a bordo di una delle piccole imbarcazioni della navigazione privata. La visita può iniziare da Cannero, il paese più particolare perché è uno spettacolo unico di giardini e terrazzamenti che, grazie al clima mite, sono coltivati ad agrumi: un trionfo di arance - dolci e amare -, limoni, cedri, pompelmi gialli e rosa mandarini, mandaranci e l’autoctono canarone che ogni anno richiama appassionati e curiosi da tutta Italia e non solo. Altra regina del luogo è la camelia, a cui è dedicata l’annuale mostra, che ogni primavera accende di colori i giardini. Una passeggiata per il borgo - sorto su una piana alluvionale formatasi dai detriti portati dal torrente Cannero nel corso dei secoli - permette di ammirare chiese ed eleganti ville come quella di Massimo D’Azeglio e della patriota Laura Solera Mantegazza. Una visita la merita anche il porticciolo scavato nella roccia, uno scorcio imperdibile da cui si può ammirare il lago e la sponda di fronte con la città di Luino.
Proseguendo lungo il lago e verso il confine Svizzero si raggiunge Cannobio, che merita una passeggiata tra le sue viuzze acciottolate e i vicoli a gradoni. Alzando lo sguardo si possono notare i suoi palazzi d’epoca - da non perdere una visita a Palazzo Parisi, oggi sede di mostre temporanee - , le caratteristiche abitazioni che fanno parte del nucleo storico e antico del paese, oltre alle deliziose case dei pescatori. Il lungolago poi si presta come location perfetta per un aperitivo al tramonto o una cena raffinata in uno dei tanti ristoranti che si affacciano sullo specchio d’acqua lacustre. Vale una visita il Santuario della Santissima Pietà dove nel 1522 avvenne il miracolo detto della «sacra costa»: si dice che nell’antica osteria di Tommaso Zaccheo una cameriera si accorse che il Cristo raffigurato in una piccola pergamena stava lacrimando sangue, il giorno dopo sul tavolo nella stanza sottostante al dipinto, fu rinvenuta una piccola costola sanguinante. Raccolta in un calice, oggi è custodita in un reliquario donato da Federico Borromeo nel 1605, nella chiesa di San Vittore.
I dintorni di Cannobio offrono anche l’opportunità per diverse passeggiate nella natura. Poco distante dal borgo salendo verso Sant’Agata si può iniziare la salita verso il Monte Giove dalla cui cima si può godere di un panorama a 360° sul Lago Maggiore: a sud Cannobio e la sua valle, a nord la parte svizzera con la piana di Magadino, Locarno, Bellinzona, Brissago e le sue isole.
Lasciando le località sulla costa lacustre per immergersi nella natura, da Cannero, seguendo una comoda strada asfaltata - molto amata dai motociclisti anche per via del suo panorama - si arriva a Trarego, centro a 800 metri di altitudine composto dalle località di Cheglio, Viggiona e Trarego.
Posto al confine est del Parco nazionale della Val Grande, è il punto di partenza per passeggiate di tutti i tipi e per tutte le gambe attraverso le numerose faggete e praterie in quota. In una delle tante passeggiate è possibile imbattersi nei ronchi, ovvero antichi terrazzamenti dove venivano anticamente lavorati i vigneti e che, durante l’inverno, servivano per far pascolare il bestiame. Per saperne di più sulle tradizioni culturali è possibile visitare il Museo Tattile di Scienze Naturali del lago e della montagna che, attraverso dei diorami, raccontano i luoghi e le usanze. A Viggiona, infine, è possibile visitare la chiesa vecchia in stile romanico che è stata dichiarata monumento nazionale.
© Riproduzione Riservata