ALTA TENSIONE
Remigration Summit al teatro di Gallarate? L’organizzatore: «Non so dove sia»
La località del raduno dell’ultradestra resta segreta, forse potrebbe svolgersi fuori dal Varesotto. Cassani: «Non dico nulla». Le opposizioni: «Inaudita gravità»

Le bocche sono cucite riguardo alla località dove si svolgerà il Remigration Summit – il raduno dell’ultradestra che si dovrebbe svolgere domani, sabato 17 maggio – con almeno 400 partecipanti, oltre i relatori. L’ipotesi che si possa svolgere nei pressi di Malpensa è per questione di logistica, oltre che di logica conseguenza legata ai trasporti. Quindi, una sala privata per tutti quei partecipanti richiede una sicurezza molto elevata.
IPOTESI CONDOMINIO
Ieri, secondo fonti della Prealpina, è spuntata l’ipotesi che il Remigration Summit si svolgerà al Teatro Condominio di Gallarate. Il che avrebbe anche una logica per distanze, percorsi circoscritti e precisi, possibilità di controllo da parte delle forze dell’ordine che blinderebbero la zona. Contattato, Andrea Ballarati – di Azione cultura tradizioni, il movimento che organizza il summit – ha dichiarato: «Non so neppure dove sia questo posto, non conosco il sindaco della città (Andrea Cassani, ndr)». Anzi smentendo la voce, ha fatto intendere che il luogo sarà defilato, lontano dai riflettori e forse anche fuori dalla provincia di Varese, in qualche piccola località con un’area sportiva (magari privata) che possa diventare arena. Il meteo dovrebbe anche aiutare a organizzare l’appuntamento all’aperto.
CASSANI: «NON DICO NULLA»
«Le dichiarazioni del sindaco Cassani sulla possibilità che il Remigration summit possa svolgersi al teatro Condominio di Gallarate sono di inaudita gravità». Non usano mezzi termini Partito democratico, Città è vita, Obiettivo comune Gallarate e lista Silvestrini che oggi intervengono in merito all’ipotesi di vedere nella città dei Due Galli il summit delle forze dell’estrema destra europea che sostengono l’espulsione in massa degli immigrati. Alle domande del Corriere della Sera il sindaco Andrea Cassani si è trincerato dietro a un «non dico nulla. Nessuna posizione ufficiale».
LA MINORANZA: «PRENDA POSIZIONE»
Per le forze di minoranza la risposta del primo cittadino non basta, serve una presa di posizione chiara. Pd, Cev, OcG e lista Silvestrini il primo cittadino «dovrebbe assolutamente affermare che la città da lui governata non debba in nessun modo essere associata a esponenti vicini agli ambiti neonazisti e fautori di politiche apertamente razziste su base etnica». Tanto più, ricordano le opposizioni, che sull’argomento proprio ieri il prefetto e il questore hanno bloccato Rasmus Paludan uno degli esponenti dell’estrema destra danese, segno «inequivocabile» che si tratta di situazioni ben oltre la legge. «È infatti inaccettabile che il sindaco di una città tranquilla e laboriosa possa non opporsi al fatto che Gallarate ospiti questo raduno di estremisti pericolosi – si legge nella nota diramata –. Ed è ancor più grave il fatto che il silenzio complice di Cassani riguardi l’ipotesi di concessione di un teatro pubblico». Da qui la richiesta al sindaco («e anche a nome della sua maggioranza e di tutto il consiglio comunale») a tutela dell’immagine della città che rappresenta: «dica espressamente di non volere che nessun raduno estremista si svolga a Gallarate, tantomeno in un teatro pubblico».
ZAMBON: «SILENZIO ALLARMANTE»
Sulla questione è intervenuta anche la segretaria cittadina del Pd, Anna Zambon. «Il suo silenzio di fronte a questa ipotesi è allarmante, ancor più se riguarda la possibile concessione di una struttura pubblica – interviene la dem –. Gallarate non può e non deve essere associata a raduni estremisti che minacciano i valori democratici e la convivenza civile». Anche Zambon si aspetta una posizione chiara da parte del capo della giunta di centrodestra. «Chiediamo – conclude Zambon – che il sindaco, a tutela della città, dichiari pubblicamente e senza ambiguità la sua contrarietà a ogni evento di matrice razzista o neofascista sul territorio comunale».
ALFIERI E ASTUTI: «INACCETTABILE»
Un dovere impedire un raduno di razzisti che inneggia a odio e intolleranza. Mentre è inquietante il sostegno della Lega. Il senatore Alessandro Alfieri e il consigliere regionale Samuele Astuti (Partito democratico) non hanno dubbi. Il Remigration Summit va vietato. «Qui non si tratta di libertà d’espressione – attaccano Alfieri e Astuti – non possiamo accettare che estremisti di destra, che si ispirano al pensiero nazista e inneggiano all’espulsione di massa degli immigrati per evitare quella che definiscono una sostituzione etnica, si radunino sul nostro territorio. E non possiamo tollerare che si promuovano ideologie xenofobe, di ispirazione nazista, che non rispettano neppure un principio della nostra Costituzione». «E – affermano i dem – non possiamo neppure ignorare il rischio che si verifichino seri problemi di ordine pubblico. Ad arrivare nella nostra provincia saranno estremisti pericolosi, come Rasmus Paludan, il politico di estrema destra danese, che è atterrato ieri a Malpensa ed è stato espulso. Di fronte a tutto questo il Governo tace e non fa nulla per impedire il raduno, inquietante, in particolare, l'apertura e il sostegno degli esponenti leghisti». «Il governo – sottolineano Alfieri e Astuti – non si smuove neppure per il fatto che il summit richiederà un impegno straordinario delle forze dell’ordine per la sicurezza, il che comporterà costi significativi, in tempo di penuria di risorse». «Chiediamo – concludono Alfieri e Astuti – al sindaco di Gallarate e a tutte le istituzioni locali di adoperarsi per impedire un raduno che è un oltraggio al sentire democratico di tutti. Noi diremo il nostro secco no al presidio che si terrà oggi, alle 18 a Busto Arsizio, al flash mob di domani alle 11 a Gallarate e alla manifestazione che si terrà domani, a Milano, alle 14.30, in piazza San Babila».
GALIMBERTI: «FERMA CONDANNA»
«Il raduno dell’estrema destra va fermato perché la provincia di Varese non vuole essere associata in nessuno modo a manifestazioni che inneggiano all’odio, al razzismo e all’intolleranza, e che si ispirano a feroci idee naziste e fasciste. Il nostro territorio infatti, ha contribuito in modo concreto alla resistenza, alla lotta partigiana e alla liberazione dal nazifascismo»: questa la presa di posizione del sindaco di Varese, Davide Galimberti. «Sicuramente – prosegue – questa situazione non fa bene al nostro territorio. Purtroppo, temo che la scelta della nostra provincia da parte di certi personaggi, non sia legata solo alla vicinanza con l’aeroporto di Malpensa e per ragioni logistiche, quanto per il verificarsi già di altri episodi che non sempre hanno trovato una condanna unanime da parte della politica. Serve, pertanto, una ferma condanna da parte di tutti».
«Tutti i cittadini della provincia di Varese, in ragione della nostra storia, credono invece nei valori di democrazia e libertà. Anche per questo, lunedì 19 maggio in Consiglio comunale, ricorderemo un eroe varesino, Calogero Marrone, che con le sue azioni salvò centinaia di vite dalla persecuzione e dalla morte».
LE ALTRE REAZIONI
Il Remigration Summit divide la politica gallaratese. Da un lato ci sono le forze di opposizione che in maniera compatta si schierano chiedendo una posizione chiara e netta da parte del sindaco Andrea Cassani per evitare il summit. «Gallarate non può essere associata a ideologie razziste - fa eco Sonia Serati di +Gallarate(lista civica di opposizione) - la città deve dare un segnale forte di rifiuto rispetto a qualsiasi tentativo di strumentalizzazione ideologica che possa alimentare divisioni, paura e odio». Nel centrodestra invece la Lega e la lista Cassani restano silenti mentre Forza Italia, Fratelli d’Italia e Centro popolare Gallarate scelgono di prendere una posizione. «Certi toni e slogan non ci appartengono, ma non possiamo condividere una censura preventiva. Per noi tutti possono manifestare le proprie idee nel rispetto delle norme della Costituzione e dell’ordine pubblico» afferma Francesca Caruso (presidente del circolo cittadino di Fratelli d’Italia) «da parte nostra, rimane il massimo impegno nel contrasto all’immigrazione clandestina e al traffico di esseri umani». Il segretario di Forza Italia, Calogero Ceraldi pur sostenendo la libertà di parola, esprime «grande preoccupazione e distanza da ogni manifestazione pseudo politica che possa inneggiare a sentimenti razzisti e xenofobi ed antisemiti e che possa danneggiare l’immagine della nostra comunità». «Noi difenderemo sempre il diritto e la libertà di chiunque di esprimere le proprie idee» dichiara il capogruppo del Centro popolare Gallarate, Luigi Galluppi «il problema è semmai che c’è invece chi ritiene di doverle impedire anche con la forza» .
RIUNIONE IN PREFETTURA
«Bisogna sicuramente affrontare il problema, parliamone e vedremo», così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a proposito del Remigration Summit. Fontana ha spiegato che è in programma una riunione, sul tema, ma ha aggiunto di non sapere ancora se sia stata fissata. Secondo indiscrezioni di stampa la riunione si dovrebbe tenere in prefettura a Varese.
In merito a quanto detto dal capogruppo al Pirellone della Lega Alessandro Corbetta sulle contromanifestazioni, che ha definito “più pericolose“, Fontana è stato chiaro: «In questo Paese grazie al cielo esiste la libertà sia di esprimere il proprio parere, sia di manifestare. Per cui mi sembra che non ci siano problemi. Non vedo sinceramente quali possano essere i problemi».
CONTROMANIFESTAZIONI
Ora, dopo il passo indietro dell’hotel di Somma Lombardo, a ogni livello le bocche restano cucite. Anche perché la tensione sta montando e la comunità locale, ma pure regionale, si sta mobilitando. A Busto Arsizio, oggi – venerdì –, alle 18 in via Fratelli d’Italia, ci sarà un presidio spontaneo al monumento ai Caduti della Resistenza organizzato da Anpi. «È finalizzato a ribadire il rifiuto di teorie e iniziative delle ali più estreme delle destre europee e in particolare della teoria della cosiddetta “remigration”, carica di significati razzisti», spiegano i partigiani elencando le associazioni che hanno aderito: Acli, Fivl Raggruppamento Patrioti Alfredo di Dio, il Quadrifoglio, Masci adulti scout, Quindi, Home and humanity, Pd provinciale, Circolo Gagarin, Pd di Busto Arsizio, Associazione Amici di Angioletto Castiglioni, Cgil Varese, 5 Stelle, Rifondazione comunista, Arci Varese. Ci saranno anche altre manifestazioni: alle 14.30 in piazza San Babila a Milano si riuniranno gli esponenti di Pd, +Europa, Azione, Italia Viva, Sinistra italiana, M5S, Cgil, Acli, Anpi, Arcigay e altre associazioni. Dovrebbero essere presenti, tra gli altri, la segretaria nazionale dem Elly Schlein, il segretario della Cgil Maurizio Landini, Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana e il portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli.
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