ROMA
Salvini, sul Ponte nessuno scontro, daremo informazioni
(ANSA) - ROMA, 30 OTT - "Senza nessuno scontro tra poteri
dello Stato, daremo tutte le informazioni che ci vengono
richieste. Ci sto lavorando da tre anni, ci lavorerò per tre
anni e due mesi, poi gli ingegneri mi dicono che con sette anni
l'Italia avrà un'opera unica al mondo e quindi va bene così". Lo
ha detto il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini al
termine della riunione a Palazzo Chigi sul Ponte sullo Stretto.
"E' un secolo che se ne parla, per me il tempo è denaro, ma
voglio rispettare tutte le prescrizioni, tutte le riflessioni",
ha aggiunto.
Da palazzo Chigi intanto si spiega: si è svolto questa
mattina un incontro tra la presidente del Consiglio Giorgia
Meloni, i vicepresidenti Matteo Salvini e Antonio Tajani e i
sottosegretari Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari,
dedicato al progetto del Ponte sullo Stretto. "All'esito della
riunione, si è convenuto di attendere la pubblicazione delle
motivazioni della delibera adottata ieri dalla Corte dei Conti.
Solo dopo averne esaminato nel dettaglio i contenuti - viene
chiarito -, il Governo provvederà a replicare puntualmente a
ciascun rilievo, utilizzando tutti gli strumenti previsti
dall'ordinamento. Rimane fermo l'obiettivo, pienamente condiviso
dall'intero Esecutivo, di procedere con la
realizzazione dell'opera".
"Noi fermi non stiamo, la società poi
è snella, non ha migliaia di persone, attualmente
l'organizzazione prevede 100 persone, quindi non parliamo di
costi esorbitanti. È chiaro che uno o due mesi rientrano nei
tempi di una procedura. Degli stop molto più lunghi potrebbero
mettere in difficoltà i rapporti con l'impresa, richiedere una
nuova revisione del corrispettivo, perché se è aggiornato a
2023, come è attualmente, e si dovesse partire a fine 2026, il
rischio è che ovviamente i numeri possano essere diversi", ha
detto l'amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro
Ciucci, al termine della riunione di governo a Palazzo Chigi sul
Ponte sullo Stretto, rispondendo a chi gli domandava l'impatto
economico sui ritardi nella realizzazione dell'opera.
Ciucci ha spiegato, però, di "non riuscire a vedere quale sia
l'adempimento, il documento ulteriore o l'integrazione che possa
portare a uno stop e a un ritardo significativo. I rapporti con
l'Europa - ha aggiunto - sono in corso da almeno due anni. Con
l'Europa c'è un'interlocuzione con lettere che abbiamo
depositato, sia sull'impatto ambientale, sia sull'applicazione
della direttiva Ue sul 50%. I contratti li abbiamo rifirmati.
Certo non potremo discutere sulle modalità di trasmissione della
documentazione. Faccio fatica a capire quale tra i rilievi che
ci sono stati presentati, e a cui abbiamo risposto, possa aver
determinato questa decisione. Ma quando la conosceremo non
avremo problemi a dare ulteriori documentazioni, se necessarie,
o ulteriori spiegazioni per superare questo impasse". (ANSA).
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