TEATRO ALL’APERTO
Scifoni al Sacro Monte tra gioie e dolori
Aneddoti, retroscena, racconti: dialogo aperto dell’attore con Chiodi davanti a 500 spettatori

Un dialogo aperto, senza domande o risposte preconfezionate, sulla vita e sulla morte, sul senso del dolore e della gioia, sul teatro come forma di espressione vecchia come il mondo e tuttavia attualissima, capace di indagare i sottili meandri della spiritualità. Giovanni Scifoni, volto noto del palcoscenico, del cinema e della televisione, non si è sottratto questa sera, martedì 15 luglio, alle domande di Andrea Chiodi, attore, regista, ideatore e direttore artistico di “Tra Sacro e Sacromonte” (i due sono amici da diverso tempo e non solo colleghi di lavoro) che proprio con questo incontro hanno segnato il giro di boa dell’edizione numero sedici.
ANEDDOTI E RETROSCENA
Aneddoti, retroscena, racconti di una carriera iniziata nel 1998, a 22 anni, col diploma all’Accademia di Arte Drammatica a Roma (a quel tempo era già noto come fumettista) e che subito dopo prese il volo accanto ad attori e registi di massimo piano del panorama internazionale: nel 2003 è Berto ne “La meglio gioventù” di Marco Tullio Giordana. Davanti a 500 spettatori (ancora un sold-out per lo straordinario “teatro all’aperto” della spianata davanti al XIV Cappella) ne è sorta una specie di “lezione” anche in chiave divertente di cosa significa essere protagonista oggi nel mondo dello spettacolo.
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