IL LIBRO
Ti bacio il cuore: se ad amare sono gli artisti
Dieci racconti su travolgenti amori vissuti in luoghi suggestivi. Legami umani e “legami musaici” che diventano una cosa sola

È una frase contenuta in una lettera che Dylan Thomas inviò alla sua amata Pearl Kazin a dare il titolo a Ti bacio il cuore (Electa), il libro in cui Elena Stancanelli raccoglie dieci racconti su travolgenti amori d’artista, legami umani e legami “musaici” che in queste pagine diventano una cosa sola, ricostruendo geografie sentimentali di alcuni dei più grandi autori e artisti del Novecento. Un “mappamondo del cuore” arricchito dalle illustrazioni dell’artista multimediale Marina Sagona e di cui il racconto dedicato a Thomas e alla Kazin, dallo stesso titolo di quello dell’intera pubblicazione, costituisce solo uno dei tasselli e delle tappe. Tutte introdotte da un titolo che a sua volta rimanda a un aspetto dell’arte che i protagonisti hanno rappresentato. Un esempio è Je mourrais aussi, il racconto dedicato all’amore tra la grande cantante Edith Piaf e il pugile Marcel Cerdan, e che porta come titolo una frase contenuta nella canzone Hymne à l’amour che lei scrisse per lui solo poco prima che l’uomo morisse in un incidente aereo mentre la stava raggiungendo, su sua implorante richiesta, a New York. O So long Marianne che prende in prestito il titolo della canzone che Leonard Cohen dedicò a Marianne Ihlen. Ma anche Il punto di partenza, che si dice avrebbe dovuto essere il titolo di quello che poi fu invece Fine di una storia di Graham Greene e che nel libro di Elena Stancanelli diventa proprio il racconto dedicato allo scrittore ella sua travolgente passione con Catherine Walston. E Autobiografia di due donne, che ricorda quella Autobiografia di Alice B.Toklas scritta da Gertrude Stein, la cui relazione con Alice durò 39 anni e fu vissuta alla luce del sole, anche se non senza scandalo attorno alle loro figure. E ancora, tra i racconti, quel triangolo che si creò tra la scrittrice, fotografa e giornalista svizzera Annemarie Schwarzenbach ed Erika e Klaus Mann, figli di Thomas Mann, legati in maniera quasi simbiotica, ma anche l’amore durato trentacinque anni tra Truman Capote e il suo compagno Jack Dunphy, costellato di pensieri teneri e forti, la relazione tra Curzio Malaparte e Virginia Bourbon del Monte, vedova di un Agnelli, e osteggiata dal padre senatore del marito defunto. Infine, l’amore tra Romain Gary e Jean Seberg, 24 anni di differenza e che si uccisero a nemmeno due anni di distanza l’uno dall’altra, e quello durato quarant’anni tra Joan Didion e John Gregory Dunne, coppia così indissolubilmente connessa da essere stata soprannominata “i DidionDunnes”, in una forma d’amore assoluta anche nella letteratura.
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