IN ATTESA DEI SOLDI
Tradate, risarcimenti miseri due anni dopo i danni del nubifragio
Dei 9 milioni di danni stimati, sono arrivati poco più di 100mila euro

Due anni fa (era il 12 luglio 2023) Tradate fu sconvolta da una tromba d’aria che ha lasciato dietro di sé paura e soprattutto danni calcolati, allora, fra gli 8 e i 9 milioni di euro. Solo il patrimonio del Comune è stato colpito per quasi un milione e 300mila euro. Si mise in moto, come avviene in questi casi, la procedura per chiedere lo stato di calamità che apre la porta verso il risarcimento. Ci fu la corsa a compilare i moduli, a consegnare i carteggi e lo stesso ente pubblico presentò la domanda per essere rimborsato. Ma al momento le risorse destinate al Comune sono state attorno ai 100mila euro: non si conosce la cifra esatta incassata dai privati - comunque modestissima rispetto ai danneggiamenti - e in municipio confermano che al massimo sono state poche decine di migliaia di euro. Tirando le somme della stima iniziale sarebbe complessivamente stata, secondo indiscrezioni, neppure il 2 per cento delle richieste.
IL SINDACO: «TERRITORIO ABBANDONATO»
La strada verso i risarcimenti, per chi ancora coltiva una speranza, è costellata di ostacoli. Anche l’amministrazione comunale è in ballo, a due anni di distanza, per ottenere i soldi spesi soprattutto per rimettere a posto parte del centro sportivo “Carlo Matteo Uslenghi” letteralmente devastato: il materasso della pedana del salto in alto fu ritrovato in piazza mercato a quasi 50 metri di distanza. «La mia verità, che poi ho ragione di credere sia una verità conclamata dai fatti, è che il nostro territorio è abbandonato da chi se ne dovrebbe prendere cura, che la politica nel senso lato e più diffuso del termine non ha quell’attenzione che dovrebbe avere - riflette Giuseppe Bascialla -. Se quello che è successo qui nel luglio del 2023 fosse successo da altre parti, anche della Lombardia, io penso che la vicenda sarebbe già chiusa da tempo anche sotto l’aspetto economico. L’amministrazione ha fatto tutto ciò che era in suo possesso, seguendo le direttive che ci sono state date, aiutando come ha potuto i cittadini colpiti dal disastro ma il risultato, lo ammetto, è scarso rispetto alle aspettative e soprattutto alle promesse, non da parte nostra, che ancora non sono state esaudite». Ogni riferimento, stando alle parole del sindaco, non è puramente casuale, soprattutto nella parte che riguarda la Regione e chi rappresenta il territorio in quella istituzione.
FERITE ANCORA APERTE
Il ricordo è vivo: la pioggia battente, il vento fortissimo, le piante che cadono, i tetti scoperchiati, perfino palazzi in parte momentaneamente inagibili con quello di via Garibaldi, il Parco della Pineta danneggiato con alcune zone impossibili da raggiungere. Ancora oggi si vedono le conseguenze di quel giorno da inferno.
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