DELHI
La cucina italiana patrimonio dell'umanità Unesco
(ANSA) - DELHI, 10 DIC - La Cucina italiana entra nei
patrimoni culturali immateriali dell'umanità. È la prima cucina
al mondo ad essere riconosciuta nella sua interezza. A
deliberarlo, all'unanimità, è stato il Comitato intergovernativo
dell'Unesco, che si è riunito a New Delhi, in India. Secondo la
decisione, la cucina italiana è una "miscela culturale e sociale
di tradizioni culinarie", "un modo per prendersi cura di se
stessi e degli altri, esprimere amore e riscoprire le proprie
radici culturali, offrendo alle comunità uno sbocco per
condividere la loro storia e descrivere il mondo che li
circonda".
L'Unesco sottolinea come il cucinare all'italiana "favorisce
l'inclusione sociale, promuovendo il benessere e offrendo un
canale per l'apprendimento intergenerazionale permanente,
rafforzando i legami, incoraggiando la condivisione e
promuovendo il senso di appartenenza". Il cucinare è per gli
italiani, "un'attività comunitaria che enfatizza l'intimità con
il cibo, il rispetto per gli ingredienti e i momenti condivisi
attorno alla tavola. La pratica è radicata nelle ricette
anti-spreco e nella trasmissione di sapori, abilità e ricordi
attraverso le generazioni. Essendo una pratica
multigenerazionale, con ruoli perfettamente intercambiabili, la
cucina svolge una funzione inclusiva, consentendo a tutti di
godere di un'esperienza individuale, collettiva e continuo di
scambio, superando tutte le barriere interculturali e
intergenerazionali".
Nella decisione, si sottolinea anche come il dossier di
candidatura, curato dal giurista Pier Luigi Petrillo, dimostra
"gli sforzi significativi compiuti dalle comunità negli ultimi
sessant'anni, in particolare da organismi rappresentativi chiave
come la rivista La Cucina Italiana, l'Accademia Italiana della
Cucina, la Fondazione Casa Artusi".
Con l'iscrizione della cucina italiana come patrimonio
dell'Unesco, l'Italia conquista il record mondiale di
riconoscimenti nel settore agro-alimentare in proporzione al
numero dei riconoscimenti complessivi ottenuti. Delle 21
tradizioni iscritte nella Lista dei patrimoni culturali
immateriali, 9 sono infatti riconducibili all'agroalimentare: la
cucina italiana, l'arte dei pizzaiuoli napoletani, la
transumanza, la costruzione dei muretti a secco in agricoltura,
la coltivazione della vite ad alberello dello zibibbo di
Pantelleria, la dieta mediterranena, la cava e cerca del
tartufo, il sistema irriguo tradizionale, l'allevamento dei
cavalli lipizzani.
Quello italiano è stato tra i 60 dossier in valutazione
provenienti da 56 Paesi. (ANSA).
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