ROMA
Unicef, in 2 anni 64mila bambini uccisi o mutilati a Gaza

(ANSA) - ROMA, 08 OTT - "Da oltre 700 giorni, i bambini di
Gaza vengono uccisi, mutilati e sfollati in una guerra
devastante che è un affronto alla nostra comune umanità. Gli
attacchi israeliani su Gaza City e su altre parti della Striscia
continuano. Il mondo non può e non deve permettere che questo
continui. Negli ultimi due anni, secondo le notizie, un numero
sconcertante di 64.000 bambini sono stati uccisi o mutilati in
tutta la Striscia di Gaza, tra cui almeno 1.000 appena nati. Non
sappiamo quanti altri siano morti a causa di malattie
prevenibili o siano sepolti sotto le macerie". Lo dichiara la
direttrice generale dell'Unicef Catherine Russell.
"La carestia persiste a Gaza City e si sta diffondendo verso
sud, dove i bambini vivono già in condizioni disastrose. La
crisi legata alla malnutrizione, soprattutto tra gli infanti,
rimane drammatica. Mesi senza cibo adeguato hanno causato danni
permanenti alla crescita e allo sviluppo dei bambini", afferma
ancora Russell. "La necessità di un cessate il fuoco non
potrebbe essere più urgente. Da sabato mattina, secondo le
notizie, almeno 14 bambini sono stati uccisi, mentre i
bombardamenti da parte di Israele continuano a colpire Gaza City
e altre zone".
L'Unicef accoglie "con favore tutti gli sforzi volti a porre
fine alla guerra e a stabilire un percorso verso la pace a Gaza
e nella regione. Qualsiasi piano deve portare a un cessate il
fuoco, al rilascio degli ostaggi e al passaggio sicuro, rapido e
senza ostacoli degli aiuti umanitari - attraverso tutti i
valichi e le rotte disponibili - nella misura estremamente
necessaria per tutti gli abitanti di Gaza, soprattutto i
bambini".
Il diritto internazionale umanitario "è chiaro: chiediamo a
Israele di garantire la piena protezione della vita di tutti i
civili. Negare l'assistenza umanitaria ai civili è
inequivocabilmente proibito. I principi di distinzione,
proporzionalità e precauzione devono guidare tutte le azioni
militari e i civili che non possono, non vogliono o scelgono di
non evacuare le zone di combattimento rimangono civili e devono
essere sempre protetti. Ogni bambino ucciso è una perdita
insostituibile. Per il bene di tutti i bambini di Gaza, questa
guerra deve finire ora", conclude Russell. (ANSA).
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