BASKET
Quando Varese era Real
La sfida alle Merengues ricorda un passato leggendario
Una rivalità storica tra due dei club più blasonati del basket FIBA a livello planetario. La sfida contro il Real Madrid riapre capitoli glorosi per il club prealpino: quella di domani, sabato 14 settembre, a Minorca sarà solo un’amichevole, ma il duello con le “Merengues” segnò un’epoca tra gli anni ’60 e gli anni ’70, quelli della “Valanga Gialloblù”. Tre delle 10 finali consecutive disputate dall’Ignis (poi Emerson) guidata già da Sandro Gamba furono proprio contro il Real Madrid. Bilancio: 2-1 per i varesini, sconfitti 82-84 a Nantes nel 1974, ma poi vittoriosi nel 1975 ad Anversa col compianto Sergio Rizzi decisivo per sopperire all’assenza dell’infortunato Dino Meneghin. E nel 1976 a Ginevra, con 28 punti di Morse e 25 di Meneghin nell’81-74 che regalò l’ultima Coppa dei Campioni a Varese. In passato c’erano però stati già dei precedenti: il primo duello risale al 18 gennaio 1962, negli ottavi di finale di Coppa Campioni, con la prima Varese tricolore vittoriosa alla palestra di via XXV Aprile... grazie ad un autocanestro nel finale dello spagnolo Alocen. Fu una tattica suggerita dall’allenatore madrileno Ferrandiz nella logica del format del doppio confronto: il Real Madrid perse 80-82 a Varese, ma dominò 82-61 il ritorno in Spagna. Ma la vicenda fece epoca: la FIBA cambiò le regole vietando l’autocanestro volontario. Nel 1966 invece la vittoria 86-77 a Madrid spalancò a Varese le porte del primo successo della Coppa Intercontinentale organizzata in casa dal Real: le “Merengues” erano già convinte della vittoria, l’Ignis guidata da Gavagnin e Vittori in versione allenatori-giocatori fece il colpaccio e poi si impose in finale sui brasiliani del Corinthians.
Nel Terzo Millennio c’è un precedente solo risalente alla stagione 2003/04: nei quarti di finale dell’Uleb Cup Varese incontrò il Real Madrid, sfiorando il colpaccio all’andata in Spagna (67-68) ma perdendo il ritorno in casa (57-62). Il grado di separazione con l’attualità è legato al tecnico che guidava allora le “Merengues”, ossia l’argentino Julio Lamas, futuro capo allenatore di Herman Mandole alla guida della Nazionale del Giappone nell’esperienza dal 2017 al 2021 dell’attuale coach dell’OJM nel paese del Sol Levante. L’altro legame tra Mandole e il Real Madrid riguarda ovviamente le stelle avversarie Facundo Campazzo e Gabriel Deck, membri della Nazionale “albiceleste” della quale il tecnico di Varese è assistente del c.t. Pablo Prigioni. Il play-sensazione tornato al Real dopo l’esito non brillante del suo tentativo in NBA è molto legato al coach biancorosso; ma è molto solido il rapporto anche con l’ala del 1995, che Mandole ha visto all’opera per la prima volta quando aveva solo 13 anni ad un torneo giovanile.
«Con Facu abbiamo fatto una scommessa sul risultato dell’amichevole di Minorca, ma in ogni caso noi andiamo sempre in campo per vincere, anche contro il Real Madrid» aveva raccontato il tecnico dell’OJM all’inizio della preparazione.
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