La Prealpina - Quotidiano storico di Varese, Altomilanese e Vco.

Si trovava sul suolo di Varese da 200 anni. Difficile individuare altri esseri viventi così longevi. Testimone di innumerevoli vicende storiche, il tiglio dei Giardini Estensi era sopravvissuto anche all’ultimo nubifragio. Ma non ai giorni successivi. Il “Grande Tiglio”, così era stato affettuosamente soprannominato, vegliava sulla città dalla sua posizione di vantaggio vicino alla spaziosa balconata dei Giardini, dal lato opposto rispetto al carpineto. Un albero monumentale, che forse non ha retto le sferzate dell’ultimo maltempo: nelle ventiquattr’ore successive all’evento è stato abbattuto per mano umana.

Da qui l’iniziativa di commemorazione spontanea da parte dell’associazione “Gli Amici degli Alberi”, che data l’attualità e l’urgenza della crisi climatica, ha pensato di dimostrare sensibilità ambientale e desiderio di avere una città più verde con una lettera indirizzata proprio al Grande Tiglio.

«Caro Albero, avevi duecento anni, eri uno splendido Tiglio. Dopo ogni tempesta la tua chioma diventava più forte e più profumata di prima - scrive l’associazione -. Per due secoli ci hai dato aria e ombra, rifugio e protezione. Hai dato refrigerio agli anziani stanchi che si sedevano a riposare sulla panchina là accanto, ai bambini pieni di vita che ti correvano intorno, ma anche a cani, uccelli e a tutti gli insetti che vivevano tra le tue radici. Chissà quanti si sono scambiati vicino a te il primo bacio! Sei stato testimone silenzioso di guerre, lotte e ribellioni, pandemie e tempeste. La vita ti scorreva accanto e tu la sostenevi. La proteggevi. Ora non ci sei più. La perdita di un Grande Albero è enorme. Nessuno produce ossigeno, ombra e abbassa la temperatura come uno di voi. Siete i nostri silenti protettori, i guardiani della natura. Sostituirti è impossibile. L’unica cosa che a questo punto possiamo fare è ringraziarti».

de.co

© Riproduzione Riservata