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Gigio Alberti: amori e tabù tra vicini di casa
Sul palco del Manzoni anche Amanda Sandrelli, Alessandra Acciai e Alberto Giusta

«A volte avere un’apertura rispetto all’esterno, anche se è un esterno diversissimo da te e che forse non ti piace nemmeno, non è quello che vorresti essere, ma è comunque un confronto, ti dà la possibilità, anche se non è detto sia la risoluzione, di affrontare il problema da cui sfuggivi». Gigio Alberti è uno dei Vicini di casa, accanto ad Amanda Sandrelli, Alessandra Acciai e b, che, dal 6 al 18 maggio, al Teatro Manzoni di Milano danno vita alla commedia del catalano Cesc Gay diretta da Antonio Zavatteri nella traduzione e adattamento di Pino Tierno. La storia è quella di Anna e Giulio, al confine tra amore e abitudine, in equilibrio precario, nella cui vita irrompono i vicini di casa Laura e Toni, cortesi, educati, ma che fanno continuamente l’amore. E soprattutto in maniera molto rumorosa. E durante un aperitivo, le due coppie di confrontano sul terreno della sessualità, in una commedia libera e provocatoria che con leggerezza divertita indaga inibizioni e ipocrisie del nostro tempo. «È una commedia molto divertente – commenta ancora Gigio Alberti – scritta molto bene, basata su battute di situazione e che rispetta una tensione che si crea in questo ambiente dove estranei entrano a creare scompiglio. In questa coppia un po’ “andata” di sentimenti e rapporti che dopo tanti anni perde alcune cose, o in cui le cose si incastrano male, arriva ad abitare accanto un’altra coppia che crea appunto scompiglio, fino ad arrivare in qualche modo a risolvere i problemi anche di chi meno vorrebbe risolverli». Il personaggio interpretato da Gigio Alberti è quello di Giulio, il “lui” della «coppia meno felice, un musicista che non è riuscito a farlo e fa l’insegnante, tira avanti un po’ stancamente, ma ha un enorme senso dell’umorismo con cui affronta ogni cosa, ma che è anche un’arma di difesa dietro a cui si nasconde lasciando che i problemi vadano avanti come sono». In una commedia in cui con i suoi “compagni di viaggio” si è creato un affiatamento, «un entusiasmo, una gioia» che ha funzionare molto bene e facilmente uno spettacolo che ha al centro un argomento, quello del sesso, partendo dal fatto che una delle coppie lo fa rumorosamente e in maniera sfrenata, «non così usuale, ma trattato con delicatezza e sapienza, parlandone liberamente, senza tabù». Anzi, conclude l’attore, «è il mio personaggio ad avere più tabù. Ma di lui mi piace tantissimo questo suo modo caustico e di battuta sferzante che ha per affrontare le cose, anche con coraggio, con battute rischiose: è un modo per evidenziare alcune contraddizioni stemperandole nella battuta, ma sottolineando le cose che a lui non quadrano».
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