ROMA
Richard Gere, basta con leader come Netanyahu o Trump

(di Francesca Pierleoni)
(ANSA) - ROMA, 06 OTT - Gaza "non sarebbe mai dovuta
accadere. Leader come Netanyahu o Trump non dovrebbero esserci,
perché non sono persone responsabili e lungimiranti. Non sono
saggi. Sono persone avide, potenti e ricche. E non possiamo più
avere leader così. Se vogliamo un mondo pacifico, gentile,
generoso e sicuro per noi stessi, i nostri figli, i nostri
nipoti e pronipoti, dobbiamo impegnarci e fare in modo che
persone come queste non vengano mai più elette". Lo dice
all'ANSA Richard Gere parlando del documentario del quale è
produttore esecutivo Dalai Lama - La saggezza della felicità di
Barbara Miller, Philip Delaquis, Manuel Bauer, nelle sale
distribuito da Wanted Cinema con un'uscita evento dal 6 all'8
ottobre.
Nel film non fiction, Jetsun Jamphel Ngawang Lobsang Yeshe
Tenzin Gyatso, 14/o Dalai Lama, premio Nobel per la pace, 90
anni compiuti a luglio, rivolgendosi direttamente agli
spettatori,spiega che "ogni essere senziente vuole la pace,
felicità, ma il 21/o secolo non sarà facile, tra rabbia, paura,
odio. Il nostro mondo ha bisogno di conoscere le nostre emozioni
e come affrontarle". Per questo "il mio impegno è cercare di
condividere l'antica conoscenza per diffondere la pace della
mente". Nella conversazione ideale il Dalai Lama unisce ai
consigli pratici su come superare i momenti più difficili ("il
90% della negatività è una proiezione mentale, con la
meditazione possiamo sviluppare compassione, nel momenti in cui
pensi agli altri la tua mente diventa più aperta" spiega), al
racconto, anche attraverso straordinari e spesso inediti,
filmati d'archivio, della propria vita, offrendo anche la sua
prospettiva sulle divisioni di oggi.
"I registi del film, "Philip, Barbara e Manuel, hanno girato
l'intervista principale con Sua Santità prima del Covid - spiega
Gere, buddista praticante -. Loro sono venuti da me circa un
anno e mezzo fa con la loro versione del documentario mentre io
stavo organizzando il 90/o compleanno del Dalai Lama e ho
pensato che questo film sarebbe stato un meraviglioso fulcro per
l'occasione". L'attore è stato "personalmente molto commosso
dal film. E, naturalmente, avevamo idee che forse avrebbero
potuto renderlo ancora migliore. Abbiamo iniziato a lavorarci
sodo. Ma nel frattempo, il mondo è precipitato. Ora significa
molto più di un omaggio al 90/o compleanno di Sua Santità.
Questa è una medicina per il mondo, su come guardare alla realtà
che ci circonda, come guardare a noi stessi, come essere
responsabili".
Il Dalai Lama "dice che la preghiera è meravigliosa, ma non
cambierà il mondo. Devi fare qualcosa per cambiarlo Tutto è
causa ed effetto. Devi creare la causa del mondo che desideri -
osserva Gere -. E ci dà la ricetta per farlo". Il nocciolo della
questione "è essere personalmente responsabili, di come
funzionano la nostra mente e il nostro cuore, di come agiscono
le nostre emozioni negative, di come liberarcene e di come
entrare in contatto con le cose positive che sono dentro la
nostra mente e il nostro cuore, gentilezza, amore, compassione,
apertura, inclusione". Lui, ad esempio "non nutre alcun rancore
nei confronti dei cinesi che hanno invaso e derubato il suo
Paese. E a quel livello, i problemi si vedono in modo
completamente diverso. E nel mondo che il Dalai Lama immagina, e
quello che immagino io, anche i cattivi vengono salvati. Ma
dobbiamo agire".
L'attore ha incontrato per la prima volta il Dalai Lama nel
1982: "Quando leggi di figure come Gesù, Buddha, Maometto,
Gandhi, Martin Luther King, o lo stesso Dalai Lama, puoi essere
profondamente toccato. Ma è diverso trascorrere del tempo con
una persona straordinaria. Poi puoi davvero sentire che è
possibile esserlo, se ti impegni. Siamo sovrastati da ogni
genere di cose sciocche e stupide, basate su versioni smisurate
del nostro ego. Ma puoi rimuovere tutto questo e tornare alla
nostra essenza e svilupparla. E quando, sei in presenza di
qualcuno come il Dalai Lama, che ha fatto quel lavoro per
rimuovere le cose stupide e sviluppare pienamente gentilezza,
compassione e saggezza, ti rendi conto che questo è
effettivamente possibile nel mondo. Non è una teoria". (ANSA).
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