IN TRIBUNALE
Delitto di Casbeno, via al processo
Manfrinati presente in aula. Niente foto e video

Delitto di Casbeno, primo atto in Corte d'Assise. È iniziato oggi, venerdì 9 maggio, nell'aula bunker di palazzo di giustizia, il processo a Marco Manfrinati, il 41enne ex avvocato accusato dell’omicidio del suocero Fabio Limido e del tentato omicidio della moglie Lavinia Limido, da cui si stava separando. Una duplice aggressione a coltellate avvenuta la mattina del 6 maggio 2024 in via Menotti a Varese. La famiglia Limido-Criscuolo si è costituita parte civile, con l'avvocato Fabio Ambrosetti. In tutto sono previsti 48 testimoni (consulenti compresi) citati dal pm, 12 dalla difesa, 27 dalla parte civile, per un totale di 87.
Manfrinati, in carcere da un anno, è presente in aula, dove i giudici non hanno ammesso fotografie e riprese video. Nell'udienza preliminare il suo difensore, l’avvocato Fabrizio Busignani, aveva chiesto di sottoporre l’imputato a perizia psichiatrica, ma l'istanza era stata respinta dal gup Marcello Buffa. Istanza che il legale ha anticipato oggi di voler riproporre nel corso dell'istruttoria.
Il pm Maria Claudia Contini contesta all'imputato una serie di aggravanti: la premeditazione è ipotizzata solo per l’accoltellamento di Lavinia; sia per l’omicidio consumato, sia per quello tentato, l’accusa ritiene invece sussistenti la crudeltà, il vincolo di parentela, la minorata difesa e l’aver commesso il fatto contro le persone offese dal reato di stalking (quest’ultima rientra tra quelle che, in caso di omicidio, prevedono la pena dell’ergastolo).
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