BIBLIOTECA REALE
Nei caveaux con Leonardo da Vinci

Il fascino per il volo, l’esplorazione dei “moti dell’animo”, gli ingranaggi, le macchine, il desiderio di studiare “la gran machina del mondo”, come scrisse Baldassar Castiglione: l’interesse di Leonardo per la realtà nelle sue infinite sfaccettature ha trovato nel disegno il più efficace strumento di analisi e studio.
LA MOSTRA
Per questo la preziosa mostra allestita alla Biblioteca Reale di Torino, si intitola “A tu per tu con Leonardo”: sono proprio tredici disegni del genio vinciano, insieme allo straordinario Codice sul volo degli uccelliil cuore della mostra che ricostruisce il percorso del maestro del Rinascimento nel contesto in cui ha operato, studi, scoperte e luoghi narrati attraverso sessanta opere rare e preziose: manoscritti, come il “Trattato di architettura civile e militare di Francesco” di Giorgio Martini (1486) e le “Storie di San Gioachino”, miniate da Cristoforo De Predis per Galeazzo Maria Sforza (1476); il foglio della Bibbia di Gutenberg, il primo libro a caratteri mobili, e il trattato “De re militari” di Roberto Valturio (1483); antiche carte geografiche, come la “Carta dell’Italia” e la “Geocarta nautica universale di Giovanni Vespucci”, nipote di Amerigo; disegni, come lo “Studio per la Sibilla Cumana” di Michelangelo.
TRA I PERSONAGGI DEL RINASCIMENTO
Un “excursus” di quella fortunata parentesi cronologica del Rinascimento, nella quale, per una singolare coincidenza della storia, convergono e s’intrecciano i destini e le vicende di personalità del calibro di Michelangelo e Raffaello, Lorenzo de’ Medici e Cesare Borgia, sullo sfondo di eventi di portata epocale, che hanno trasformato definitivamente l’assetto sociale, culturale e artistico dell’Europa moderna: la caduta dell’Impero Romano d’Oriente, l’invenzione della stampa a caratteri mobili, il grandioso cantiere di San Pietro e della Cappella Sistina a Roma.
I DISEGNI DI LEONARDO
Vero cuore della mostra sono i disegni di Leonardo esposti nel caveau della Biblioteca Reale: tredici fogli autografi, insieme al “Codice sul volo degli uccelli” e a una selezione di 5 disegni di artisti vicini a Leonardo, da Andrea del Verrocchio agli allievi, che tramite l’esercizio del disegno si appropriavano del linguaggio espressivo del maestro. Oltre alla notissima sanguigna in cui generalmente si riconosce l’”Autoritratto” del maestro toscano, sono esposti i nudi per la “Battaglia d’Anghiari”, i cavalli per i monumenti Sforza e Trivulzio, il delicato volto di fanciulla, studio per l’angelo della “Vergine della Rocce”, la prima commissione pubblica ricevuta da Leonardo a Milano.
«IL DISEGNO PIÙ BELLO DEL MONDO»
«Il disegno più bello del mondo», secondo lo storico dell’arte statunitense Bernard Berenson, ha uno sguardo che imprigiona e sfugge al tempo stesso. Con la stessa smania di catturare le pieghe più profonde dell’essere umano, Leonardo realizzò altri disegni, tra cui in mostra una “Testa di profillo coronata di alloro” e alcune teste caricaturali - non esposte in mostra ma rappresentate dalla “Testa di vecchio” attribuita a un seguace di Leonardo - esemplificative del tentativo di fissare i termini di bellezza divina e del mostruosamente brutto. «Farai le figure in tale atto, il quale sia sufficiente a dimostrare quello che la figura ha nell’animo; altrimenti la tua arte non sarà laudabile», si appuntava Leonardo. Parole che segnano l’inizio dell’età moderna e degli studi di fisionomica.
Infine, una delle preziosità della mostra è il “Codice sul volo degli uccelli” donato da Teodoro Sabachnikoff al re Umberto I nel 1893. Un taccuino redatto tra il 1505 e il 1506, che raccoglie in maniera organica le riflessioni di Leonardo per la realizzazione della macchina volante, nel tentativo di imitare il volo degli uccelli, convinto che chi ha provato il volo camminerà guardando il cielo, perché là è stato e là vuole tornare.
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