IL FUORI PROGRAMMA
Varese, blitz di CasaPound in consiglio comunale (VIDEO)
Contestazione sul tema della sicurezza, mentre si dibatteva sull’Aermacchi. Srotolato uno striscione: «Galimberti sindaco dell’insicurezza»
Blitz di Casapound in consiglio comunale a Varese. Mentre nel Salone Estense si dibatteva sull’ex Aermacchi e il sindaco spiegava la posizione dell’amministrazione sull’impasse in cui si trova il progetto, un gruppo di contestatori ha srotolato uno striscione con scritto «Galimberti sindaco dell’insicurezza». La loro protesta in consiglio comunale potrebbe essere legata alla discussione delle modifiche al regolamento comunale di polizia urbana, che si discutono questa sera. Sicuramente sono stati mossi dagli ultimi episodi di cronaca, come la rissa di piazza Repubblica, che hanno acceso i riflettori sul tema della sicurezza in città.
IL VOLANTINO
Usciti dall’aula, hanno distribuito un volantino per spiegare le loro ragioni. Il comunicato, firmato congiuntamente da Casapound, Direzione Rivoluzione e Il Veltro Varese, sottolinea le criticità legate alla sicurezza in città. «È inaccettabile che i cittadini siano ostaggio di insicurezza e degrado e ancora più inaccettabile è il silenzio della giunta di fronte a quanto succede ormai giornalmente. Da mesi insieme ai cittadini chiediamo interventi radicali per fermare l’ondata di illegalità, spaccio e violenza che quasi ogni giorno fa salire la nostra città alla ribalta delle cronache. Nulla è stato fatto: il sindaco Galimberti è irraggiungibile, la sua giunta sorda e incapace di agire.
Per questo, come CasaPound Italia, abbiamo deciso di portare le istanze dei cittadini direttamente nel consiglio comunale. Varese ed i varesini non meritano questa amministrazione, troppo occupata a mostrarsi in passerelle e ad affibbiarsi medagliette di pongo, invece che dare risposta alle legittime istanze della popolazione. Una città pulita, illuminata e con un sviluppo urbanistico inclusivo è possibile, come è possibile e necessaria la valorizzazione di tutti quegli spazi esistenti che permettono ai cittadini di incontrarsi e riappropriarsi del territorio. Dopo il fallimento del protocollo di intesa, firmato ad aprile scorso tra Amministrazione e Regione Lombardia, la risposta all’insicurezza deve essere una: tornare a vivere Varese. Con o senza questa giunta».
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